Chi “guiderà” il Comune?
Con sindaca e vicesindaco in ospedale, si deve pensare a come mandare avanti l'ente comunale. Mercoledì mattina riunione di giunta e poi di maggioranza
Dopo il duplice tentato omicidio in Municipio che ha visto feriti la sindaca Laura Prati e il vice Costantino Iametti, a Cardano si pone anche il problema di chi "guiderà" il Comune di qui in avanti, in attesa della guarigione di Prati e Iametti oggi in ospedale. Potrebbe sembrare una questione inopportuna, ma è concretissima: normalmente sono sindaco e vicesindaco che firmano le delibere e le ordinanze, quell’insieme di provvedimenti (dalle modifiche viabilistiche, a quelle sulla sicurezza e la salute dei cittadini, ai Trattamenti Sanitari Obbligatori) che – predisposti dai dirigenti – consentono la vita "normale" di un Comune. Come sostituto del primo cittadino deve esserci sempre un assessore vicesindaco (la carica non può rimanere vacante) e di solito i due si alternano, infatti anche Laura Prati e Costantino Iametti avevano programmato le ferie in modo che uno dei due fosse sempre presente, come avviene di prassi nei Comuni (come anche negli anni precedenti Prati sarebbe stata a Cardano per tutto agosto).
Senza sindaco e vicesindaco, cosa succede? I poteri che di solito sono del sindaco passano a questo punto – secondo lo Statuto Comunale – all’assessore che segue sindaco e vice nell’ordine di nomina (articolo 49: "in caso di assenza il Sindaco verrà sostituito dal vice Sindaco o, in assenza di quest’ultimo, dall’assessore che segue nell’ordine di nomina della Giunta comunale"): dovrebbe essere l’assessore alla cultura Andrea Franzioni. Nella giornata di mercoledì 3 luglio, alla mattina è prevista una riunione di giunta con il segretario comunale per chiarire ogni aspetto giuridico, mentre successivamente ci sarà anche una riunione tra le forze della maggioranza di centrosinistra. Tra i provvedimenti allo studio in questi giorni c’è anche il bilancio di previsione 2013, che è uno degli atti più importanti che i Comuni sono chiamati ad approvare ogni anno: quest’anno anche in condizioni particolari, visto che ancora mancano certezze su trasferimenti dallo Stato centrale. Sono le difficoltà con cui tutti i Comuni italiani oggi si trovano a fare i conti.
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