“Fare il Sindaco é un mestiere pericoloso”

L'appello di Attilio Fontana a tutte le forze politiche e ai mass media: "Non alimentate campagne di odio perché siamo i più esposti sul territorio e stiamo diventando dei bersagli"

Se un vostro parente vuole fare il sindaco, fermatelo: è un mestiere pericoloso. Con sempre meno soldi, e sempre più emergenze da affrontare. L’attentato di Cardano al campo è un brutto segnale. Ed é un grido di allarme, quello che lancia oggi Attilio Fontana (Lega Nord), sindaco di Varese, e presidente di Anci Lombardia, l’organizzazione dei primi cittadini della nostra regione. «L’episodio di ieri – ragiona Fontana – conferma il fatto che i sindaci continuano ad essere in prima linea nell’affrontare le difficoltà dei cittadini. Purtroppo, però, il clima d’odio instillato in questi anni e la situazione drammatica di molte famiglie rischia di esplodere. Il momento di esasperazione – prosegue Fontana – coinvolge purtroppo tutti, e gli stessi sindaci sono spesso costretti a dire no».

SENZA RISORSE
Il concetto è ribadito da tutti i primi cittadini. Senza risorse, non sono più in grado di trovare un lavoro, dare una casa, dare dei soldi a chi è disperato.

«Ma è da tempo che la situazione è diventata insostenibile – afferma ad esempio Samuele Astuti (Pd), sindaco di Malnate – la gente viene in ufficio disperata, e spesso può accadere che vi sia nervosismo. Mancano le risposte a questa gente. E noi non siamo in gradi di darle. Spesso la gente ci urla addosso, ma perché siamo uno dei pochi presìdi rimasti sul territorio».
Astuti è uno di quelli che ogni tanto svolge i lavori comunali da solo, come accade anche ad altri, ad esempio Massimo Nicora, sindaco di Cazzago Brabbia che a volte pulisce le strade: «Qualche giorno fa abbiamo sistemato i cartelli dei parchi – conferma Astuti – non avevamo soldi per pagare qualcuno».
Oppure, pensate a Gianmario Bernasconi, il neo sindaco di Azzate, che a pochi giorni dall’insediamento si è trovato con l’emergenza sociale del camping sequestrato e l’omicidio di Marino Bonetti, forse dettato dalla disperazione.  In passato è stato colpito anche il sindaco di una grande città della provincia come Busto Arsizio quando a Gigi Farioli venne incendiata l’auto mentre era a messa nella chiesa di Sacconago.

SALVATE GLI ASSISTENTI SOCIALI
Il primo cittadino di Morazzone Matteo Bianchi (Lega Nord) mette anche altri nella lista dei mestieri a rischio «La mia esperienza è che i sindaci sono diventati soggetti a rischio. Ma anche i tecnici comunali e gli assistenti sociali sono le persone oggi più esposte. Mi viene da pensare al pestaggio dell’assistente sociale di Malnate e all’accoltellamento di un tecnico a Besnate. Avevano fatto il loro mestiere. Ma chi nella propria testa pensa di avere subito un torto può arrivare a questo. La prima istituzione sul territorio è quella che viene colpita. Tutti sanno dove abita il sindaco o il dipendente comunale».

L’ATTENTATO A PALAZZO CHIGI E’ STATO IL CAMPANELLO D’ALLARME
«Dopo l’episodio di quel folle che ha sparato davanti a Palazzo Chigi io sono rimasta molto turbata – aggiunge la sindaca di Viggiù Sandy Cane (Lega Nord) – a una riunione di sindaci dissi proprio così: guardate che siamo in pericolo. Altri mi dissero che esageravo, ma vedo che avevo ragione. La gente non sa a chi aggrapparsi e vorrebbe da noi un aiuto. La disperazione si sente».

Insomma, i sindaci sono a rischio perché il ministro è lontano, il consigliere regionale non sai dove trovarlo, il parlamentare lo vedi poco. Ma loro sono sempre rintracciabili. La soluzione? Per Attilio Fontana bisogna cominciare così: «Mettere i sindaci nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro. E smetterla con le campagne d’odio indistinto verso tutti gli amministratori, a partire dai mass media ma soprattutto da alcuni movimenti politici e capi carismatici».

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Pubblicato il 03 Luglio 2013
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