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Il Piano anti-emissioni arriva in consiglio comunale
Prevista stasera l'approvazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, avviato un anno fa. Dopo lo scontro in commissione, Magarò chiede di verificare il percorso svolto fino a qui e nel caso sospendere l'approvazione
Un Piano per ridurre le emissioni inquinanti del territorio di Gallarate, toccando direttamente il settore pubblico – efficenza energetica e illuminazione stradale pubblica – e “spingendo” per un intervento anche su quello privato, in particolare sul settore abitativo: è il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, avviato dal Comune di Gallarate oltre un anno fa e che questa sera, 9 luglio, approda in consiglio comunale. Se l’obbiettivo – ridurre le emissioni inquinanti di qui al 2020, puntando sull’efficenza energetica – è quanto mai condivisibile, il percorso per arrivarci è stato “movimentato” anche dalle critiche accese dell’opposizione su tempi e modi dell’azione, in particolare del PdL e del consigliere di Orgoglio Gallaratese Quintino Magarò. Proprio Magarò ha contestato la riunione di commissione che doveva approvare il piano (chiedendo ulteriore tempo per approfondimenti e controdeduzioni) e provocando uno slittamento di poco meno di una settimana, fino all’8 luglio. Nel frattempo però lo stesso Magarò ha posto una questione “sospensiva-pregiudiziale”, per chiedere chiarimenti sui tempi e le previsioni di bilancio. La prima questione posta da Magarò riguarda la «presentazione del PAES entro 1 anno dalla data di sottoscrizione del Patto dei Sindaci»: se l’avvio del progetto del Paes risale al 4 giugno scorso, il limite di un anno non è stato superato? L’altra questione riguarda invece il finanziamento a bilancio 2013 (e pluriennale 2013-2015) degli interventi previsti dal Paes. Ovvio che in consiglio comunale il tema sarà oggetto di discussione particolare, visto che è all’ordine del giorno l’approvazione. L’assessore che ha seguito il progetto è Cinzia Colombo, che spiega innanzitutto la questione dei tempi: «Rispetto alla scadenza di un anno abbiamo chiesto la proroga alla Unione Europea con nuova scadenza il 4 marzo 2014, ma abbiamo voluto proseguire con tempi certi perché riteniamo ci sia bisogno immediato di interventi per l’ambiente». Anche rispetto al piano in sè e al BEI (l’inventario base delle emissioni, principale documento elaborato in questa fase), Colombo rivendica il lavoro svolto, ricordando che sarà sottoposto alla revisione dell’Ispra, che verifica per conto dell’Ue la congruità dei dati. «TerrAria ha fatto diversi Paes anche ad altre amministrazioni, anche di altro colore politico: la stessa TerrAria ci dice che i dati forniti da ufficio tecnico e Amsc sono anzi nel nostro caso particolarmente completi», in particolare grazie ad Amsc e al suo settore gas. Colombo non rinuncia ad una stoccata al centrodestra: «Ovviamente bisogna andare a leggere i dati, abbiamo presentato la prima volta il 12 giugno il Piano. Peccato che il tempo di un mese dato a disposizione non sia stato usato adeguatamente da alcuni commissari: ritardare un piano PAES siagnifica ritardare anche interventi a favore dell’ambiente e di cambiamento della città, che intendiamo realizzare». Dal canto suo, l’opposizione promette ulteriori verifiche: l’approvazione del Paes – e il dibattito sul punto – è prevista per questa sera, 9 luglio.
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