La città si commuove nel ricordare Giovanni Sacconago
Una grande folla si è data appuntamento per porgere l'ultimo saluto a Giovanni Sacconago. "Tu eri e sei una istituzione per noi -ricordano i nipoti- e siamo stati fieri di poggiare i nostri piedi sulle tue spalle".
Genius Loci Cristiano. E’ questa la definizione che Padre Dante Toia utilizza per descrivere Giovanni Sacconago durante l’omelia del suo funerale. «La sua vita è stata permeta dallo spirito divino -ricorda Padre Dante, cugino acquisito di Giovanni Sacconago- che attraverso la sua persona ha cercato di entrare in nella comunità di Sacconago per realizzare il progetto indicato da Dio». Lui, che ha passato gran parte della giovinezza con Giovanni, ricorda come «lo scopo della sua vita è stato quello di affermare il bene di una comunità» che, tra l’altro, «era orgoglioso di portare anche nel suo stesso nome». La parrocchia nella quale ha passato moltissimo tempo della sua vita era «vista come una famiglia di persone diverse» che avrebbe dovuto intraprendere un cammino «nella gioia dello stare insieme, come testimoniato dal tanto amato carnevale». Ed era proprio il carnevale emblema dell’idea di «comunità operosa» grazie alle figure del Tarlisù e della Bumbasina «che coinciliano la gioia e il lavoro».
A nome della città di Busto è stato il sindaco Gigi Farioli a ricordare come «Giovanni avesse la consapevolezza di essere parte di un popolo in cammino» in cui ognuno ha le proprie caratteristiche «ma tutti condividono la certezza di essere una stessa famiglia». Il Primo Cittadino intravede un disegno della Provvidenza nel fatto che «proprio mentre Giovanni chiudeva gli occhi per l’ultima volta la Commissione Europea ha premiato l’ITE Tosi» per un progetto che raffigura proprio le due maschere della città.
E sono stati proprio i membri della sua "vera" famiglia a ricordare «come tu eri e sei una istituzione per noi». E’ uno dei nipoti a spiegare alla fine della cerimonia funebre, davanti a centinaia di persone, come pochi giorni fa «ci hai consegnato il tuo ultimo testamento» che racchiude tre grandi insegnamenti: l’essere sereni «perchè tu lo eri», aver fede e il non lasiare le persone in mezzo alla strada. «Come ultimo tuo esempio ci hai anche fatto vedere come si affronta il dolore; ed è un insegnamento che non dimenticheremo mai». I nipoti del fondatore della Famiglia Sinaghina tratteggiano poi la figura dello zio come quella di «un leader che trasmette una grande forza» e anche per questo «noi siamo stati fieri di poggiare i nostri piedi sulle tue spalle». Da oggi Giovanni Sacconago riposerà nel cimitero della sua amata città «e rimarrà in compagnia dell’amata Livia, che da tempo desiderava incontrare».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.