Assegnazioni al buio: i docenti precari protestano

Nuove assunzioni nella scuola per i vincitori di concorso: tutti soddisfatti anche se per qualcuno è chiesto un sacrificio. I precari, però, sono sul piede di guerra: "Il sistema è da rivedere"

Una trentina di docenti si è presentata questa mattina nella sede dell’Ufficio scolastico varesino. Erano i vincitori del concorso iniziato lo scorso dicembre, destinati all’immissione in ruolo immediata. 
Un contratto a tempo indeterminato che corona lo sforzo di un anno di grande studio ma anche innumerevoli esperienze di lavoro da precari. Non sempre tutto è andato per il verso giusto: « Ho fatto il concorso per poter arrivare alla cattedra – racconta Emanuele, 40 anni – dopo dodici anni di supplenze tra pubblico e privato ho colto l’occasione. Purtroppo, nella mia classe di concorso, disegno e storia dell’arte, non c’erano posti disponibili a Milano, così ho scelto Varese. Spero, oggi, di poter essere destinato a una sede agevole: arrivo da Monza e sarebbe un po’ faticoso raggiungere quotidianamente il Nord della provincia. Io so che c’è una cattedra proprio sotto casa mia ma non è stata compresa tra quelle destinate al concorso. Meno male sono vincitore: a disposizione c’era un solo posto». Per cinque anni, quindi, Emanuele farà il pendolare da Monza anche se spera in un avvicinamento già dal prossimo anno per via del figlio piccolo.

Chi, invece, ha coronato gli sforzi è Caterina, varesina, chiamata per la cattedra di educazione tecnica alle medie: « Me la sono proprio sudata. Un anno di studio, lavoro mentre facevo anche il corso a Milano per l’abilitazione. A ciò aggiungiamo la famiglia e due figli adolescenti e si capisce il percorso affrontato. Ma oggi sono contenta, anche se non so a quale scuola sono destinata».

Il problema della disponibilità delle sedi è, in effetti, il tema dominante tra i presenti. C’è anche un gruppo di insegnanti precari che è venuta all’Ufficio scolastico per chiedere di bloccare le assegnazioni: « Tutti gli anni si ripresenta lo stesso problema – afferma una docente di storia e filosofia con incarico a tempo determinato – i primi nella graduatoria sono trattati peggio. Le cattedre arrivano con il contagocce, così capita che il primo è costretto ad accettare spezzoni divisi su più scuole mentre chi viene dopo, anche molto dopo, si ritrova con una cattedra piena, in una sede vicina. Ma che sistema è?».

La questione non è di facile soluzione: agli uffici di via Copelli arrivano a mano a mano le segnalazioni da parte dei presidi. Si lavora con le disponibilità dichiarate: i ritardi sono legati anche agli esami per recuperare i debiti perchè, solo una volta chiarito il numero di alunni, si saprà se la classe verrà formata. Così capita che i tempi stabiliti dalla legge ( entro fine agosto) non concordino con l’organizzazione dei singoli istituti. Il clima tra i docenti è infuocato: c’è chi propone il blocco delle assunzioni, chi chiede di rinviare le operazioni di nomina a metà settembre, quando saranno chiare tutte le disponibilità: « Ma sappiamo che è una cosa impossibile. L’Ufficio scolastico verrebbe sommerso dalle critiche perchè l’anno scolastico inizia con problemi. Ma a pagare siamo solo noi…»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Agosto 2013
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