Chi rapì la topina Costanza? Chiedetelo a santa Gruviera
Ducale dischi di Brebbia ripropone l’operetta per bambini, su musiche di Mozart, nell’arrangiamento di Roberta Vacca.
Un thriller leggero, una fiaba originale e una “commedia giocosa liberamente tratta da "Il ratto dal serraglio" di Wolfgang Amadeus Mozart”. “Chi rapì la topina Costanza?” (Rai Trade; distribuzione Ducale dischi) è dedicata a bambini e adulti (i buoni sentimenti non invecchiano mai) con musica di Roberta Vacca e testo di Paola Camparini su singspiel originale di Christoph Friedrich Bretzner. Un sollazzo di gusto che vede protagonisti topi e roditori nel libero gioco – più un equivoco – generato dalla traduzione in italiano della parola tedesca Entfuehrung: rapimento e ratto, dunque dal ratto al topo. Storia appassionante: Mariona la Talpona presenta al pubblico il “meraviglioso paese” di Rodisniffolandia, “il paese più bello del mondo dove tutti sono felici, dove splende il sole” e dove profuma il formaggio. L’amore, sigillo di ogni avventura che si rispetti, salverà la topina Costanza? Il fidanzato, Topomonte, non nasconde le sue pene d’amore: Costanza è salpata con la cameriera Musetta e il fidanzato di questa, Topillo. La mancanza è schiacciante: sono già passati venti giorni, e di Costanza non se ne ha notizie. I pirati l’hanno rapita per renderla schiava e portarla al sovrano Pascià Roarselim nel paese di Ruggimiagolandia. Che ne sarà della povera topina? Da qui ha inizio l’avventura, rocambolesca, dei tanti personaggi – di straordinario carattere musicale e letterario – che abitano questa favola: Baffosmin, i Gattimammoni (la guardia personale del Pascià) e le Leonesse. Naturalmente, Costanza. Meta del viaggio, quella Ruggimiagolandia che si trova a dover fare i conti con una vera invasione di topi a sfidare artigli, mazzate e sbruffoni. La musica procede svelta, leggera ed effervescente senza tradire Mozart e la sua impeccabile freschezza. Orchestra, coro di voci bianche e musicattori danno il meglio di loro stessi nel dettagliare i singoli ruoli e nel coinvolgere l’ascoltatore nell’incedere dinamico di una storia più che originale. Che si risolve nell’invocazione corale della “Santa Gruviera”.
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