Ferrazzi promuove un’azione a sostegno del Lavoro

Tirocini retribuiti e formazione extracurriculare anche ai disoccupati over 50

L’idea è venuta ad Andrea Colombo, sindaco di Travedona Monate. Proporre un disegno di legge per trovare un impiego di pubblica utilità a tutti coloro che, superati i 50 anni, sono rimasti senza un lavoro e senza ammortizzatori sociali a causa della crisi.
 Ma come precisa il sindaco: «Da qui al Parlamento la strada è lunga». Una sponda l’ha però trovata in Regione. Il consigliere regionale Luca Ferrazzi, presidente della Commissione cultura, formazione e sport, chiederà domani in Commissione il ri-finanziamento del protocollo d’intesa tra Regione e Anci per promuovere un’azione più incisiva nei confronti degli over 50 rimasti senza un lavoro. Un progetto che ricalca la proposta del primo cittadino varesotto.
 Colombo e Ferrazzi hanno presentato oggi a Travedona l’iniziativa.
«A dicembre scadrà il protocollo siglato tra Regione Lombardia e Anci» spiega Ferrazzi, «finalizzato alla formazione e all’orientamento dei giovani disoccupati di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Noi chiediamo non solo un rifinanziamento, ma un potenziamento dei fondi che verranno rivolti proprio agli over 50». In totale un milione di euro. 
Considerando i dati sulla disoccupazione giovanile diramati ieri dall’Istat (40% tra gli under 25, in Lombardia al 20%) si troveranno le risorse necessarie per allargare ulteriormente la platea degli interessati? 
«Ci troviamo in una situazione drammatica e dobbiamo cercare di aiutare l’inserimento dei disoccupati di ogni età. Io spero in un voto unanime».
Nello specifico la proposta che Ferrazzi illustrerà domani in commissione intende favorire i tirocini extracurriculari all’interno dei Comuni fino a 5mila abitanti, dando la possibilità di veder riconosciuti ai fini pensionistici, l’attività svolta. 
Il sindaco Andrea Colombo non nasconde la sua preoccupazione: «Quella che andiamo a presentare è una risposta, non una soluzione definitiva a un problema di dimensioni eccezionali».
Com’è nata l’idea della sua amministrazione? «Quando mi sono insediato, era il 2009, ho riaperto lo sportello del lavoro chiuso anni addietro. Si sono presentati in tantissimi. Una situazione comune a tante altre amministrazioni. Insieme a Somma Lombardo abbiamo deciso di unire gli sforzi e creare lo sportello: città del lavoro. La crisi però si è aggravata» continua il sindaco: «Così ho deciso di lanciare una proposta di legge nazionale in deroga alla legge di stabilità. Se ho 100mila euro in cassa e devo scegliere se investirli nel rifare una strada o nel dare lavoro a chi ne ha bisogno, non ho dubbi sul da farsi. Abbiamo quindi trasmesso la proposta ai comuni vicini. Oggi siamo in nove amministrazioni a sostenerla». Trecento sono invece le persone che usufruiscono dello sportello città del lavoro. Molte con problemi analoghi: vicini alla pensione, disoccupati, privi di qualsiasi tipo di ammortizzatore sociale. «La politica nazionale deve davvero cambiare mentalità e lo deve fare in fretta. La nostra provincia non chiede assistenzialismo ma risposte concrete a problemi reali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Ottobre 2013
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