
In questura uno sportello del Silp Cgil, è il primo in Lombardia
Lo sportello fornirà servizi di assistenza e consulenza professionale, fiscale e previdenziale, sarà aperto tre giorni alla settimana grazie alla disponibilità di Giuseppe Esposito agente di polizia in pensione

Lo sportello, che è il frutto di un accordo nazionale tra Spi (sindacato pensionati), Inca (la società di servizi della Cgil) e Silp, fornirà servizi di assistenza e consulenza (professionale, fiscale e previdenziale) non solo agli agenti in servizio e in pensione e ai loro famigliari, ma anche al personale civile del ministero dell’Interno.
A presentare l’iniziativa, oltre al segretario provinciale Giorgio Saporiti, sono intervenuti Daniele Bena e Daniele Tissone, rispettivamente segretario regionale e nazionale del Silp.
«È un momento importante per la democrazia e anche per il Silp – ha detto Saporiti – che a differenza di altre sigle, tutte molto autoreferenziali, è un sindacato aperto verso la società che si richiama ai valori della confederalità e non a una rappresentanza corporativa».
«Sono orgoglioso di questa apertura – ha aggiunto Bena – e devo dire che la Camera del lavoro di Varese é stata un interlocutore attento. Siamo sicuri che Varese farà da apripista, la prossima sarà Milano».
La situazione delle forze di polizia, come di altri comparti, in questo momento di crisi economica non è delle migliori a causa dei tagli lineari operati dal governo per tener fede al patto di stabilità. «Quello dei servizi essenziali – ha detto Tissone – è un tema molto sentito, ma se parliamo di diritti occorre dire che c’è un blocco contrattuale che ormai va avanti da 5 anni e c’è il taglio degli assegni di funzione che possono significare anche 100 euro netti in busta, un diritto negato da tre anni».
«È un momento importante per la democrazia e anche per il Silp – ha detto Saporiti – che a differenza di altre sigle, tutte molto autoreferenziali, è un sindacato aperto verso la società che si richiama ai valori della confederalità e non a una rappresentanza corporativa».
«Sono orgoglioso di questa apertura – ha aggiunto Bena – e devo dire che la Camera del lavoro di Varese é stata un interlocutore attento. Siamo sicuri che Varese farà da apripista, la prossima sarà Milano».
La situazione delle forze di polizia, come di altri comparti, in questo momento di crisi economica non è delle migliori a causa dei tagli lineari operati dal governo per tener fede al patto di stabilità. «Quello dei servizi essenziali – ha detto Tissone – è un tema molto sentito, ma se parliamo di diritti occorre dire che c’è un blocco contrattuale che ormai va avanti da 5 anni e c’è il taglio degli assegni di funzione che possono significare anche 100 euro netti in busta, un diritto negato da tre anni».
All’orizzonte non ci sono nuove assunzioni, una situazione che secondo il segretario nazionale farà calare ulteriormente il tournover e, considerata l’età media degli agenti, che si aggira intorno ai 45 anni, non è una prospettiva tranquillizzante per i cittadini che aspirano ad avere una sicurezza efficiente e soprattutto efficace.

Franco Stasi, passato recentemente alla segreteria regionale della Cgil e ancora temporaneamente segretario provinciale, ha sottolineato l’importanza del sindacato come presidio della legalità. «La Cgil di Varese – ha detto Stasi – capitalizza una presenza importante in un settore cruciale per la democrazia e per i luoghi di lavoro. Qui c’era già una forte sensibilità e da tempo si stava lavorando a questo progetto».
Quando si parla del sindacato di polizia c’è un aspetto più generale ma non di poco conto: la legge 121 del 1981 che introdusse la riforma della pubblica sicurezza. In base agli articoli 82 e 83, che disciplinano i diritti sindacali, gli appartenenti alla polizia di stato hanno diritto di associarsi in sindacati, ma non possono iscriversi a sindacati diversi da quelli del personale di polizia né assumere la rappresentanza di altri lavoratori. Inoltre i sindacati devono essere formati, diretti e rappresentati solo da appartenenti alla polizia di stato, in attività di servizio o comunque assoggettabili ad obblighi di servizio e non possono aderire, affiliarsi o avere relazioni di carattere organizzativo con altre associazioni sindacali. Il Silp dunque non è paragonabile ad una delle tante categorie della Cgil, ma è un sindacato a parte, che grazie a una convenzione con la stessa Cgil fornisce i servizi che saranno poi erogati dallo sportello appena aperto.
Una triangolazione un po’ barocca, figlia di una legge che forse andrebbe rivista.
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