Il Liceo Crespi apre all’innovazione, con spirito “classico”
Molte le novità in cantiere nello storico istituto cittadino. Dall'internazionalizzazione al potenziamento delle scienze senza perdere l'amore per gli studi umanistici e l'arte
Un polo umanistico attento all’internazionalizzazione e alla scienza. Il liceo Crespi di Busto, in occasione dei 90 anni del suo indirizzo classico, vuole ribadire la sua funzione di culla delle lettere antiche ma anche promotore delle arti e delle scienze in un momento in cui la Scuola sperimenta nuove metodologie didattiche incentrate più sulle competenze che sulle conoscenze: « Piano piano – spiega la preside Cristina Boracchi – stiamo introducendo metodi di insegnamenti che mirano a sollecitare gli studenti, a far nascere passioni e affinità. Il cammino è lungo anche perchè anche i ragazzi sono cresciuti con un metodo di didattica frontale e ogni cambiamento porta al disorientamento. Senza stress e senza forzare, come liceo puntiamo a dare loro strumenti adeguati per individuare le proprie inclinazioni». Nella banca dati del liceo( repository), ogni classe ha una sua sezione dove poter ritrovare appunti, spiegazioni, compiti e note dei propri insegnanti. Un modello di condivisione che da gennaio verrà esteso trasversalmente per permettere ai docenti di condividere le lezioni.
Ogni occasione, dunque, è buona per creare opportunità di conoscenza e valorizzazione. Così i progetti di volontariato che sono partiti dalla richiesta degli stessi ragazzi e ora danno molteplici frutti: si parla di esperienze in carcere piuttosto che aiuto e sostegno ai compagni in difficoltà da coetanei che aiutano a ripassare, studiare e approfondire in orari pomeridiani sempre a scuola. Così vanno lette le collaborazioni con il FAI nel progetto "aspirante Cicerone" che vede coinvolti i ragazzi in funzione di guide ai momumenti di Busto: « L’idea di ridurre le ore di insegnamento della storia dell’arte è penalizzante per il nostro paese – commenta la preside – Noi cerchiamo di ovviare alla riduzione migliorando l’intervento dei docenti che sfruttano tutte le opportunità di incontrare l’arte nelle sue diverse manifestazioni». Non a caso, l’indirizzo scienze umane è stato potenziato con due ore di insegnamento della musica, un percorso che porta i ragazzi a sostenere l’esame per avere la patente musicale europea limitatamente alla teoria: « Due ore in più alla settimana – spiega la dirigente Boracchi – a cui si somma, dal prossimo anno, un’ora di scienze in più che verrà introdotta in tutte le prime classi dei diversi percorsi».
Sul fronte dell’internazionalizzazione, dal prossimo anno verrà avviato l’ "Etwinning", un metodo di confronto e scambio su tematiche specifiche tra studenti di scuole di paesi di lingua inglese e spagnola: il Crespi ha avviato collaborazioni con realtà sia europee sia americane e i ragazzi discuteranno e scambieranno punti di vista diversi. Per ampliare il proprio bagaglio formativo, il Crespi ha aperto diversi canali con aziende per le esperienze di "alternanza scuola-lavoro". Nel corso dell’anno scolastico, una cinquantina di studenti di Scienze umane trascorreranno due settimane presso la Fondazione "Il Giardino delle rose blu" di Sarajevo che accoglie bambini con disturbi psichici.
« La nostra preoccupazione – conclude Cristina Boracchi – è quella di offrire ai studenti tutte le possibili occasioni per mettersi alla prova. Ecco perchè abbiamo deciso di aprire uno sportello che darà informazioni su studio all’estero, liceale e universitario, intercettando ogni bando europeo a favore di studenti e docenti sia in area anglofona sia francofona».
Il liceo Crespi, dunque, guarda al futuro e vuole rimanere al passo con i tempi. Non vuole perdere, però, la sua fisionomia umanistica e classica: « Gli studi classici stanno vivendo un periodo di appannamento. Ma sbaglia chi pensa che siano lingue morte o mute: sono vive e sono alla base el nostro linguaggio».
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