L’addio senza rancore tra le due anime del Pdl

Pdl ultimo atto? Quello andato in scena ieri sera nella sala Borghi del Collegio De Filippi non è stato un incontro qualsiasi. Le due correnti del Pdl varesino, che generalmente si riuniscono separatamente, si sono ritrovate per una sera insieme per dire che non stanno più nello stesso partito. Liberamente politica, che ha come sua massima espressione il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, entra nel Nuovo Centro Destra di Alfano, Agorà segue Berlusconi nella rifondazione di Forza Italia. A fare da pubblico ufficiale nella sesparazione in casa, il direttore di Rete 55 Matteo Inzaghi. Come si fa a scindersi e dire nello stesso giorno che si andrà uniti alle politiche? Democrazia interna contro coerenza, sostegno al governo contro sostegno al leader senza se e senza ma. Questo il leit motiv della serata nonostante la grande partecipazione di esponenti di entrambe le associazioni.
Nino Caianiello ha rivendicato le primarie sperimentali di Agorà per le regionali mentre Aliprandi ha rivendicato il diritto di pensarla diversamente su alcuni temi. Difficile per Inzaghi farli litigare, anche sulla politica locale toccando il tema delle poltrone: per Cattaneo «il problema non si pone in maniera determinante ma è chiaro che non ci devono essere figli e figliastri», per Marsico «non ci saranno sconvolgimenti». Qualche intervento di altri esponenti e, infine, un grande caos di auto incastrate a mò di tetris nel parcheggio hanno chiuso una parentesi politica finita senza particolari traumi, almeno in apparenza, in provincia di Varese.