Mancata “valutazione dello stress” dei dipendenti comunali, il sindaco paga la multa (di tasca sua)

I Rappresentanti per la Sicurezza dei lavoratori del Comune hanno presentato un esposto all'Asl: è arrivata la sanzione e la paga la persona del sindaco con i suoi soldi, in quanto "datore di lavoro"

La mancata presentazione del "Documento di valutazione stress" per i lavoratori del Comune "costa" 1700 euro, che saranno pagati dal sindaco Edoardo Guenzani. Non dal Comune, ma proprio dal sindaco considerato alla stregua dell’amministratore delegato di un’azienda, con una responsabilità personale in tema di sicurezza sul lavoro. Pagherà di tasca sua: «Pagherò questa sanzione, come ho pagato già una prima sanzione per inadempienze dal 2011» spiega il sindaco Guenzani. «Non mi è mai capitato nella mia attività professionale privata», continua il primo cittadino, che ha uno studio d’ingegneria, «la prima volta che mi succede è da sindaco».

La vicenda della sanzione è legata alla ormai lunga vertenza tra l’amministrazione comunale e i dipendenti comunali: nello scorso settembre i due Rappresentanti per la Sicurezza dei lavoratori hanno presentato a inizio ottobre un esposto all’Asl – e per conoscenza alla Procura – in cui denunciavano ambienti insalubri (erano i giorni del primo freddo e le temperature all’ufficio Suap erano di 16-18 gradi) e, appunto, la mancata redazione del "Documento di valutazione stress da lavoro-correlato", previsto da un Decreto Legge del 2008 e obbligatorio dal 31 dicembre 2010. «Non fu fatta fin da inizio 2011, l’inadepienza viene contestata ora e quindi si è arrivati alla sanzione», dice ancora Guenzani, considerato – in quanto sindaco – come "datore di lavoro". In realtà dal 31 dicembre 2010 i "datori di lavoro" sono stati più d’uno: prima per sei mesi Massimo Bossi come vicesindaco facente funzioni di sindaco, poi Edoardo Guenzani, poi – con apposita delibera – i diversi dirigenti, responsabili del lavoro ognuno per la sua area. «La sanzione – continua Guenzani – viene comminata a tutti per lo stesso importo non divisibile: veniva comminata a Bossi per sei mesi, a me per un anno e ai dirigenti per il periodo successivo». Il sindaco pagherà una volta per tutte l’oblazione da 1700 euro, pari a un quarto della sanzione massima prevista: così si estingue anche ogni responsabilità penale. «Entro gennaio predisporremo il Documento Valutazione Stress, poi arriverà l’Asl e decideremo tra ricorso e oblazione». Ma in realtà l’intenzione è appunto già delineata: pagare la sanzione e chiudere la vicenda.

La notifica della sanzione è arrivata ieri mattina (giovedì 21 novembre) in municipio, ma era attesa. Anche perché non era la prima volta: già in passato il sindaco si è ritrovato a pagare 1000 euro di oblazione (un quarto della sanzione massima di 4000 euro) per altre violazioni riscontrate in Comune, come la presenza di un gradino a ridosso dell’ascensore o alcune irregolarità nelle uscite di sicurezza. «Non posso farne una colpa a chi mi ha preceduto nel 2011, per i mille aspetti da valutare. Stavamo intervenendo già con il dirigente, con il dottor Bezzon stiamo ri-valutando tutto quanto attiene ala sicurezza in base a quanto prescritto dalle norme». Resta il conflitto latente tra amministrazione e rappresentanti dei dipendenti comunali, che certo non si chiude qui.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Novembre 2013
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