Più di un milione di euro per il diritto allo studio

Approvato il piano con risorse per assistenza disabili, trasporti e progetti per l'inclusione. La minoranza critica il poco coinvolgimento da parte della maggioranza

Più di un milione di euro messi in campo per il diritto allo studio per l’anno scolastico 2013-2014. É questa la cifra approvata dalla giunta comunale e suddivisa fra spese per la gestione e manutenzione (556.500 euro) e spese per diversi servizi (852.711 euro). Il piano é stato presentato dall’assessore all’Istruzione Andrea Franzioni al Consiglio comunale. «Si tratta di un piano impegnativo per un comune di queste dimensioni – ha spiegato – in cui tutti i risparmi che siamo riusciti a fare saranno concentrati per le manutenzioni scolastiche». Le scuole cardanesi in questione sono quattro: una dell’infanzia, due elementari e una media. Per l’assistenza ad alunni diversamente disabili, compresa la presenza di una psicoterapeutica, sono previsti oltre 253mila euro, 211mila sono invece dedicati al settore ristorazione per cui il Comune si fa carico di una parte dei ticket (in base al reddito Isee) in modo che le famiglie non spendano oltre 4,24 euro. Confermati i servizi di pre e post scuola e di attività in aiuto alle famiglie nei periodi di chiusura delle scuole per un totale di 66.500 euro. Confermate anche le risorse per la scuola paritaria Porraneo con un investimento di quasi 140mila euro. Per le attività teatrali sono previsti 23mila euro e per i progetti per l’inclusione e di contrasto al disagio scolastico sono stanziati 7mila euro. Confermati 36mila euro per il trasporto degli studenti delle superiori, anche se il servizio resta ancora limitato ai licei scientifico e classico di Gallarate.
Un piano che non ha raccolto nel merito critiche delle opposizioni, ma più per una questione "di tempo". «Abbiamo ricevuto il documento la sera prima del consiglio comunale» hanno lamentato Cardanoincomune, Giovane Cardano e Lega Nord. Un «metodo di lavoro» che le minoranze lamentano da tempo. «L’assessore aveva preso un impegno l’anno scorso per portare il piano in discussione – ha detto Michela Marchese di Cardanincomune -, ma così non è stato. Siamo stati privati del diritto di esprimere un giudizio anche se insieme rappresentiamo il 70 per cento della popolazione». Più duro il leghista Loris Bonato, che ha lamentato il fatto che dopo i tragici eventi di luglio «ci saremmo aspettati una spinta per una maggiore collaborazione. Fino al 2011 il piano veniva portato e discusso in Aula: non é solo un nostro diritto, ma un nostro dovere». Durissima la sua chiusura all’indirizzo della maggioranza: «questo non è un consiglio comunale, ma un soviet».
Da parte sua Franzioni, che é anche sindaco facente funzioni, ha incassato le critiche sui tempi e sulla mancata condivisione, anche se ha spiegato che «i fatti di luglio e la tarda approvazioni del bilancio hanno fatto slittare la discussione del piano. Inoltre questo è un documento di competenza tecnica della giunta. Abbiamo dimostrato più volte la volontà di collaborare e anche io avrei preferito un iter diverso».
Resta evidente, nonostante la condivisione registrata su diverse questioni in Consiglio, la distanza fra maggioranza e minoranza sul metodo di lavoro. E intanto, anche nella discussione in Aula, il riferimento alle elezioni 2014 è ormai sempre più frequente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Novembre 2013
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