Un bilancio nato sul lettino dello psicologo
Il consiglio comunale approva il bilancio preventivo al 30 novembre. L'assessore alla partita ammette le tensioni per arrivare alla quadratura del cerchio. L'opposizione accusa la mancanza di visione ma Farioli lo difende
Per gli assessori comunali al bilancio di tutta Italia non è stato certamente un anno facile. Avere a che fare con la legislazione in continuo mutamento proprio sulla fiscalità locale (vedi caso Imu) ha mandato in tilt più di un ufficio dei nostri municipi, impegnati nella stesura del bilancio preventivo che cambiava settimana dopo settimana. A Busto Arsizio è servito certamente un servizio di assistenza psicologica – come ha ammesso lo stesso assessore al bilancio Laura Mira Bonomi: «Come sapete è stato difficile stendere il bilancio quest’anno a causa dei continui cambiamenti e delle incertezze del governo. Fortunatamente abbiamo potuto usare l’avanzo di amministrazione per finanziare anche la spesa corrente in modo da non aumentare le tasse ai cittadini» – ha detto l’assessore che poi ha ringraziato il coordinatore del Pdl Emanuele Antonelli per «l’assistenza psicologica nei momenti difficili.
I dati presentati parlano di una prosecuzione della politica di riduzione del debito, sceso attorno ai 32 milioni di euro, attraverso una politica di contrazione della spesa corrente che prosegue dal 2011 ad oggi. Riprende il piano di alienazione degli immobili «salvaguardando i gioielli di famiglia» – ha precisato l’assessore, dopo che nel 2013 però questa strada ha portato pochissimi frutti. Le leve fiscali sono state tenute ferme ma – ha ricordato la Bonomi – «l’anno prossimo interverranno cambiamenti con l’introduzione della Iuc che è una nuova Imu e la tassa sui servizi». Qualche preoccupazione è stata espressa sui derivati che «dopo anni di guadagni potrebbero regalarci qualche brutta sorpresa»
L’opposizione, dal canto suo, ha sottolineato una serie di argomenti aperti sui quali non sono arrivate rassicurazioni Valerio Mariani del Pd ha elencato una serie di richieste sui costi relativi al personale comunale impiegato allo sportello unico, ai grandi eventi, politiche strategiche e comunitarie, quali sono state le spese per iniziative organizzate, per la didattica museale e territoriale, oltre ai costi delle attività del palazzo Marliani Cicogna. Picco Bellazzi ha messo l’accento sul problema degli sfratti per morosità , che stanno aumentando in maniera preoccupante «da circa 10 a settimana a oltre 50 in pochi anni», al problema parcheggi vicino al tribunale, proponendo di valutare l’area di fianco alla passerella dei 5 Ponti. Il sindaco emerito Rossi ha parlato di bilancio senz’anima che certifica l’impossibilità di fare qualsiasi ipotesi di sviluppo: «certamente non sono state abbassate le tasse ma non è previsto alcun investimento». Il consigliere di Sel Marco Cirigliano lo ha bocciato senza appello «non aumentate le tasse perchè non fate nulla. Zero investimenti, la voce cultura ai minimi storici ma il 25% di quello che rimane va al solo teatro Sociale». Sablich del Movimento 5 Stelle ha definito la spending review troppo leggera. Il capogruppo Pdl Castiglioni ha parlato di un bilancio da ascrivere alle grandi imprese di questa maggioranza e anche il leghista Albertini, che aveva criticato pesantemente in commissione, fa retromarcia convinta e incensa il lavoro svolto.
Infine il sindaco Farioli che si spertica nei ringraziamenti – ripetuti più volte all’opposizione, alla maggioranza, ai dirigenti, ai dipendenti – ma subito dopo punta il dito contro chi «ha criticato, ha detto qualche bugia o semplicemente non ha apprezzato quanto fatto» parlando di «estremo coraggio che si è espresso in un lavoro durato mesi nei quali sono stato in silenzio». Il primo cittadino ha risposto alle critiche affermando che «leggendo il bilancio traspaiono capacità di programmazione e coraggio nelle scelte contro l’nvidia del 99% dei sindaci lombardi e rivendicando le scelte sulla fiscalità, a partire dalla decisione di non far pagare la parte comunale dell’Imu sulla prima casa e quella sulla Tarsu al posto della Tares: «Sarebbe stato facile fare i terminali periferici dello Stato. Coraggio di rispondere no a chi temeva di non poter firmare una determina. Chi dice che questo bilancio non ha un’anima mente sapendo di mentire. Gli investimenti ci sono: ad esempio l’impegno sulla manutenzione straordinaria delle scuole, lo stiamo mantenendo». Alla fine il bilancio preventivo che preventivo più non è (visto l’estremo ritardo con cui è arrivato in consiglio) è stato approvato coi soli voti della maggioranza.
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