“Una sentenza del Riesame non è una sentenza da niente”

È una storia che passa dai tribunali (dove almeno si arriva progressivamente ad alcuni punti fermi), ma anche nelle stanze della politica (dove invece se ne dice più o meno liberamente): quando i due percorsi s’incontrano, la vicenda dell’autovelox di Casorate rischia di diventare esplosiva. Vedi le prese di posizioni dell’opposizione sulla sentenza del Trinbunale del Riesame che ha annullato l’interdizione per i tre agenti di Polizia Locale indagati: nel giro di poche ore, arriva dritta la replica del legale che rappresenta gli agenti alla dichiarazione di Dimitri Cassani. «Siamo di fronte a una sentenza del Tribunale della Libertà, che si occupa delle misure cautelari e delle libertà delle persone, non di un giudice di pace» dice l’avvocato Pietro Romano (nella foto con la sindaca Giuseppina Quadrio). «Non è accettabile che si sminuisca un provvedimento di un organo di vigilanza che decide della libertà di ogni cittadino». Romano ricorda che il tribunale del Riesame è quello competente in questa fase («La Cassazione non c’entra nulla») e soprattutto che «il tribunale è entrato nel merito»: «il tribunale annulla il provvedimento "in assenza di qualcunque elemento indiziario", che significa che non ci sono neppure indizi a carico degli afenti. Se il signor Cassani vuol far passare per una sentenziucola, legga il codice di procedura penale. Si dovrebbe imparare il rispetto delle sentenze: io ho criticato la decisione del Gip, ma non l’ho sminuita. Si creano convinzioni sbagliate nei cittadini, è molto pericoloso ridurre le sentenze a "sentenze da niente"».

Fin qui la posizione del legale, che difende i tre agenti. Domani dovrebbe parlare, con una conferenza stampa, anche l’amministrazione comunale, da un mese nell’occhio del ciclone dopo l’aper tura delle indagini sulla vicenda autovelox.