All’Insubria di Como due progetti di ricerca sulla sicurezza internazionale

Riguardano l’uso improprio di tecnologie, materiali e conoscenze nel settore chimico, biologico, radiologico e nucleare in Giordania, Libano e Iraq, e la gestione dei rifiuti tossici nel Maghreb africano

Emergenze legate all’uso improprio di tecnologie, materiali e conoscenze nel settore chimico, biologico, radiologico e nucleare (CBRN) in Giordania, Libano e Iraq, e gestione dei rifiuti tossici chimici e biologici nel Maghreb africano: sono due i progetti di ricerca finanziati dall’Europa all’Insubria Center on International Security (ICIS) dell’Università dell’Insubria nel settore della sicurezza internazionale.

I due progetti sono stati assegnati dalla Commissione Europea a due consorzi nella cui formazione il ruolo dell’ICIS è stato dominante, il consorzio del progetto relativo alle emergenze sarà guidato da un ente governativo polacco, mentre quello sui rifiuti da un ente governativo spagnolo. I due progetti totalizzano circa 8 milioni di euro di finanziamenti e ICIS sarà assegnatario di un rilevante contributo.
ICIS è ormai da tempo l’unico centro italiano di elaborazione di strategie concernente la mitigazione delle minacce CBRN a livello mondiale e, al pari di agenzie di cooperazione federali quali quella francese e quella spagnola, si colloca come l’unico centro a carattere “universitario” a livello europeo.

«L’ICIS ha da tempo collaborazioni in atto con questi due enti, e dai primi di agosto 2013 è stato l’artefice di una formula di cooperazione “inclusiva” con due idee di fondo – sottolinea il professor Maurizio Martellini, direttore di ICIS – : attribuire un ruolo maggiore ai Paesi europei emergenti con economie in transizione come la Polonia o a Paesi con strutture scientifiche e tecnologiche importanti non consolidate come quelle italiane, francesi e tedesche; l’altra è coinvolgere proattivamente i paesi beneficiari fin dalla primissime fasi progettuali, ad esempio, per il progetto sulle emergenze, uno dei Paesi beneficiari è l’Iraq, con cui l’ICIS ha appena concluso un altro grosso progetto di cooperazione della Commissione. Questa strategia è stata vincente – conclude il professor Martellini».

Infine, l’ICIS lancerà a breve un altro progetto nell’ambito del “Horizon 2020”, la cui essenza sarà una maggiore integrazione tra enti pubblici e privati nell’ambito delle nanotecnologie volte alla difesa europea.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Dicembre 2013
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