Campane a festa ai funerali di Dante: “Lui voleva così”

Si sono celebrati nella chiesta Santa Teresa di Gesù Bambino i funerali di Dante Trombetta, morto domenica scorsa. Nella chiesa molti medici, amici dell'oratorio e sportivi della Robur et Fides

Sportivi, tanti, medici, imprenditori. Soprattutto, però, tantissimi amici, tutti arrivati questa mattina, 3 dicembre, nella chiesa di Santa Teresa di Gesù bambino in via Carnia per porgere l’ultimo saluto a Dante Trombetta, scomparso domenica scorsa all’età di 88 anni.
 
«Non occorre che vi dica chi fosse Dante – ha esordito nella predica Don Leonardo Bianchi che ha officiato la messa – chi è qui, è arrivato perchè consapevole del valore di quest’uomo. Vi voglio raccontare sono un episodio. Era il 2002. Stavamo andando insieme a Castelnuovo in Emilia per vedere le campane. Lui, infatti, ci offì l’acquisto delle nuove campane. Mentre eravamo in viaggio mi disse: “Al mio funerale voglio che suonino a festa. La vita è un cammino verso la casa di Dio e, quando ci arriverò nella casa del Padre, sono sicuro che lui organizzerà una grande festa e io voglio che chi mi ha conosciuto partecipi all’evento».
« Ci sono persone vecchie e persone anziane – ha detto ancora il parroco – Dante era anziano, uomo ricco di grande esperienza da cui si imparava sempre tanto».
 
Nella chiesa, gremita, tanti ragazzi, arrivati  per salutare chi avevano spesso incontrato in palestra, sugli spalti del campo da basket, erano stati incitati a dare il massimo. E la società sportiva varesina che aveva contribuito a creare era presente in forza, con i giocatori della prima squadra, gli allenatori, i dirigenti, gli istruttori delle altre discipline sportive. Presenti anche i rappresentanti del Panathlon e della Polha. Molti medici e dipendenti, pensionati o meno, dell’ospedale di Circolo dove Dante Trombetta ricoprì il ruolo di presidente negli anni del fervore. Molti i dottori che lui assunse, praticamente tutti gli universitari che avviarono l’esperienza accademica a Varese.
 
«Fino all’ultimo giorno, Dante ha mostrato il suo lato generoso – ha raccontato ancora don Leonardo – si chiedeva cosa fare per i poveri, per chi chiedeva aiuto alle parrocchie. Un uomo che ha incarnato gli ideali cristiani e ha combattuto per rendere migliore la nostra città».
E la sua opera sociale è stata ricordata da Monsignor Donnini, presente alle esequie, che lo ha ringraziato per essersi speso per l’oratorio, per i giovani e per tutta la comunità : « Ha ricoperto ruoli importanti, si è assunto le sue responsabilità dimostrando la sua formazione. Ci lascia un grande dono: il suo entusiasmo, una carica di cui oggi sentiamo grande necessità perchè viviamo in un’epoca di rassegnazione. Lui non si è mai dato per vinto ed è questo il valore della sua testimonianza».
 
Il saluto finale è stato affidato all’avvocato Carlo Nicora, attuale presidente della società Robur et Fides: « Un gruppo di amici, riuniti in oratorio, ha dato vita a questa esperienza: una storia di sport, impegno e fede. Tanti campioni sono usciti dalla Robur, molti ragazzi sono diventati atleti e hanno portato sul campo l’esempio della lealtà, del coraggio, del sacrificio. Oggi la Robur è una grande famiglia e continua a trasmettere gli ideali che Dante Trombetta con i suoi amici, come il cavalier Cavezzale, Pio Nicora, Gianfilippo Biganzoli, l’avvocato Zanzi, Monsignor Pigionatti , Roberto Ermolli e Piercarlo Monticelli condivisero quando costruirono questo centro sportivo aperto ai ragazzi di Varese. Sono stati grandi uomini. Uomini che, quando se ne vanno, lasciano ancora più evidente il valore del loro impegno. Grazie da tutti noi roburini». 
 
L’ultimo viaggio di Dante Trombetta è stato verso il cimitero di Giubiano

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Dicembre 2013
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