Dipendenti sani e consapevoli: la scommessa di Asl e Univa

A un anno dall'avvio, il progetto che vede uniti associaizoni industriali, azienda sanitaria e sindacati per la promozione della salute nelle aziende ha già ottenuto venti adesioni

Cambiare cultura, volersi più bene, imparare a fare prevenzione. Il progetto APS-WHP Varese – Aziende che Promuovono la Salute (Workplace Health Promotion) lanciato un anno dall’Azienda sanitaria e da Univa con il sostegno dei sindacati Cgil, Cisl e Uil,  fa il primo bilancio. Ed è un risultato più che soddisfacente se 13 aziende private più le due aziende ospedaliere di Busto e Gallarate, la Provincia, la Prefettura e l’Asl, le strutture sanitarie Maugeri e Terrazze, la casa di riposa Bellora di Gallarate ( in totale 12.000 dipendenti) hanno deciso di aderire al progetto. «È un risultato che ci rende molto soddisfatti – ha commentato il direttore degli industriali varesini Vittorio Gandini – Pestare attenzione al benessere psico fisico dei dipendenti è importante sia dal punto di vista delle relazioni ma anche di quello della produttività.  Il dato dà il senso di attenzione che il sistema produttivo ha per queste tematiche di welfare e di cura dei propri dipendenti. Un’attenzione che in questi anni è andata crescendo con l’aggravarsi della crisi economica tutt’ora in atto. Invece di chiudersi a riccio su se stesse e sui loro problemi le aziende cercano di reagire anche puntando su queste nuove forme di responsabilità sociale.».

 
Prevenzione, dunque, è la parola d’ordine condivisa per far crescere una cultura della salute che riscopra i corretti stili di vita: « Il 30% dei malati ronici – ha ricordato il direttore sanitario dell’Asl Stefano Taborelli – assorbe l’80% della spesa annuale della sanità. Dobbiamo investire di più in cultura e partire dalle aziende dove incontriamo una popolazione giovane e, in genere, in buona salute. Sono proprio queste persone che dobbiamo sensibilizzare per evitare l’insorgere di malattie. Patologie cardiovascolari o metaboliche o tumori sono le principali voci della spesa sanitaria. Pensate che senza il fumo, il tumore al polmone sarebbe una malattia rara…».
 
Per aderire al progetto, l’azienda deve iscriversi e realizzare almeno due degli obiettivi che vengono proposti. ( in questo articolo i requisiti e le fasi del progetto ).
Si parte comunque sempre da un sondaggio che viene  somministrato ai dipendenti per avere una fotografia dello stato di salute. Ci sono casi, come Whirlpool, dove solo una bassisima percentuale dichiara di essere tabagista ed altri, come la SABIC, dove il 60% dei 61 dipendenti ha invece il "vizio" della sigaretta e, soprattutto, presenta numerosi casi di sovrappeso. Nelle due aziende, quindi, si sta lavorando per convincere i lavoratori ad adottare uno stile di vita più salutare dove la mancanza di tabacco e alcol si abbini a un’alimentazione equilibrata e ad attività fisica costante. Attenzione, verrà anche riservata alle dipendenze da sostanze ma anche dal gioco e ai pericoli legati alla strada dove si registra ancora la metà degli incidenti sul lavoro. 
Aderisce al progetto la rete GIUNCA, prima unione di aziende per la promozione del welfare, a cui afferiscono dieci ditte di piccole e medie dimensioni unitesi allo scopo di condividere le "best practises" in diversi settori della vita aziendale. Naturale, quindi, la loro adesione a un progetto dove tale condivisione e confronto risulta ulteriormente allargato su un piano di tutela dei lavoratori.
Il punto di forza di WHP è proprio l’attenzione alla persona del dipendente, considerato nella sua veste sociale e famigliare: perseguendo l’interesse del singolo si persegue anche quello della comunità produttiva. 
La bontà dell’iniziativa sta andando anche oltre i suoi naturali confini provinciali: la SABIC, azienda internazionale con sede in Arabia Saudita e un’importante filiale in Olanda, ha ottenuto attenzione da parte dei colleghi olandesi. La Regione Lombardia, invece, ha deciso di estendere WHP in tutto il territorio. Varese, dunque, fa scuola nella promozione del benessere partendo dai luoghi di lavoro : «Lavorare per la salute è una bella impresa". 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Dicembre 2013
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