Bus dei frontalieri, si cerca una soluzione

Incontro tra le autorità italiane e ticinesi per ripristinare il servizio dopo la sospensione del dicembre scorso. In Regione il Pd chiede "un approfondimento sul caso"

Un tavolo transfrontaliero per ripristinare al più presto l’autobus dei frontalieri, il pullman 532, delle Autolinee Mendrisiensi che collega Porto Ceresio a Capolago in Svizzera. Della linea di trasporto pubblico, sospesa il 18 dicembre scorso a causa della mancanza di un’autorizzazione, si è discusso ieri, a Porto Ceresio con i vertici del comune, i responsabili delle Autolinee Mendisiensi, i rappresentanti tecnici dell’Autorità Ticinese e il Direttore Generale della Provincia a nome del Commissario Galli.
"L’incontro – si legge nella nota diffusa al termine dal vice sindaco Domenico Carcillo – è stato positivo ed ha consentito di chiarire ed affrontare la problematica sotto i vari aspetti, normativo e pratico. È stata condivisa la necessità di trovare una soluzione sul piano normativo trattandosi di un problema presente anche su altri territori, ma anche di tentare presso le autorità svizzere una soluzione più a breve termine. L’auspicio è che dall’incontro emerga una spinta ad una soluzione anche provvisoria del problema in attesa della soluzione definitiva, ma che consenta al più presto il ripristino del servizio».

Alcuni cittadini hanno avviato nei giorni scorsi una raccolta firme per sollecitare le autorità competenti e riavere il servizio, utilizzato soprattutto dai lavoratori frontalieri.

Sulla questione si sono espressi anche i consiglieri regionali del Pd, Alessandro Alfieri e Luca Gaffuri che hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione speciale Rapporti tra Lombardia, Confederazione Elvetica e Province Autonome, Francesca Brianza. I consiglieri chiedono che la commissione «avvii rapidamente un approfondimento sul caso. Il servizio transfrontaliero della linea 532 AMSA – spiegano Alfieri e Gaffuri – è attivo dal 2009 ed è nato per rispondere alle necessità dell’utenza locale di studenti, lavoratori e cittadini di spostarsi tra la Lombardia e la Svizzera ma funge anche da collegamento tra le stazioni ferroviarie di Capolago, sulla direttrice Bellinzona-Chiasso-Como-Milano, e di Porto Ceresio, terminale della linea per Varese, Gallarate e Milano. Quello che è accaduto è dovuto alla condizione d’incertezza accentuata dall’assenza tra Italia e Svizzera di un accordo bilaterale in materia di trasporto pubblico passeggeri su gomma, simile a quelli che la Confederazione ha concluso con Austria, Germania e Francia».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Gennaio 2014
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