Frates: “Mille motivi per essere felici”
Il coach dopo il successo di Reggio: "Contento per i ragazzi e per i tifosi che ci seguono in trasferta". Dispiaciuto Menetti: "Disuniti nel momento decisivo"
Parole diverse dal solito, e graditissime, quelle che arrivano dal ventre del PalaBigi e dalla bocca di coach Fabrizio Frates, decisamente soddisfatto dopo la bella vittoria ai danni della sua ex squadra, Reggio Emilia.
«Questa sera abbiamo mille motivi per essere davvero contenti: anzitutto lo sono per i ragazzi che stanno vivendo una situazione difficile per l’atmosfera critica che si respira nei confronti di una squadra che invece, pur perdendo spesso, sta lottando su tutti i campi. Purtroppo ci sono sfuggite vittorie sul filo di lana, abbiamo spesso lottato senza portare a casa niente e questo è difficile da assorbire per un gruppo come il nostro che ha anche il fardello del confronto con l’edizione indimenticabile della Cimberio dell’anno scorso. Poi siamo felici per i tifosi che vengono in trasferta; è solo la seconda volta che ci vedono vincere, ma è stata più bella rispetto a Cremona perché ce l’abbiamo fatta contro una squadra forte e in forma, senza Banks che è il nostro migliore attaccante. E abbiamo “invertito” il nostro trend offensivo, perché l’abbiamo vinta in difesa: nei giorni scorsi ci siamo confrontati e abbiamo notato che tutti i giocatori avevano statistiche meno buone che in passato in retroguardia. Qui a Reggio però ci abbiamo messo una bella pezza: abbiamo 11 palle recuperate contro le 5 di media fino a oggi e abbiamo vinto una partita che era rimasta a basso punteggio e con un grande contributo della panchina. Per me è facile sottolineare le prove di Clark al tiro, di Dusan e Andrea nel finale ma anche quella di Mei, un ragazzo che affronta per la prima volta la Serie A, lavora duro e si è guadagnato i suoi minuti con una grande prova su Kaukenas».
Tra i giocatori che meritano i complimenti però c’è anche Frank Hassell: «Certo – spiega Frates – reputo molto buona la sua prova nonostante i limiti che tutti conosciamo. E il mio giudizio non cambia per il fatto che alla fine avessimo Scekic in campo: Marko in quel momento, dopo l’uscita di Brunner, era più utile dal punto di vista tattico. Ma Frank è stato bravo lo stesso».
A chi gli chiede se, sotto di 10 punti nell’ultimo quarto, credeva ancora in un successo, Frates risponde con una battuta stavolta riuscita: «Allenare questa squadra è come guidare una macchina con le gomme slick sul bagnato... può succedere sempre di tutto. Ci è già capitato di andar sotto di dieci e di rimontare, è successo anche di recente con Siena e Roma, ma le altre volte non eravamo riusciti a completare il recupero».
Sul fronte opposto coach Menetti è dispiaciuto e un po’ sorpreso dall’epilogo della partita, anche se riconosce cavallerescamente i meriti della Cimberio. «Avremmo voluto allungare il nostro recordi di 12 vittorie casalinghe, però questa sera abbiamo fatto una partita a strappi e non è bastato. Nel finale purtroppo abbiamo attaccato male e concesso troppe palle “sporche” a Varese, come quei 12 rimbalzi offensivi, che ci hanno fatto perdere l’impatto avuto in precedenza. Avevamo tenuto la Cimberio a una bassa percentuale nel tiro da 3 punti che è una sua specialità sino agli ultimi cinque minuti, a quel punto però ci siamo disuniti, siamo andati in ansia e così sono nate alcune palle perse sanguinose. Serviva lucidità, e invece ci siamo sciolti: peccato perché abbiamo avuto in mano la gara e non siamo riusciti a completare l’opera».
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