Cinque modi per visitare New York
Camilla racconta la sua esperienza in città e racconta cinque luoghi dove far vivere i cinque sensi
Visitare New York in una settimana è come voler fare il giro del mondo in altrettanti giorni, praticamente impossibile. Vi consiglio dunque cinque luoghi imperdibili che la caratterizzano, la rappresentano, la incorniciano, le rendono la leggenda che è Washington Square, Broadway, Grand Central Station, Il mercatino delle pulci di Hell’s Kitchen, il negozio vintage più famoso, Beacon closet a Brooklin. A ognuno di queste icone corrisponde uno dei cinque sensi, che viene completamente avvolto dalla particolarità del luogo.
Washington Square, la vista
Quasi interamente contornata dagli edifici della New York University, la piazza è il luogo d’incontro dei giovani studenti e di tutte le personalità stravaganti e originali della città. Una fontana contornata da dei giardini è il pittoresco scenario della vita più artistica e attiva di Manhattan.
Una ragazza vestita da charleston balla sulle note di una musica a noi muta, piroetta nella piazza e coinvolge i passanti nella sua danza, ripresa da un cameraman.
Una giovane copia di attori inscena una recita nel centro della fontana vuota, gruppetti di studenti studiano al sole sul prato, un musicista soffia a tutto fiato nel suo trombone. I colori della giornata e delle persone si fondono insieme, intrappolando lo sguardo in una matassa intricata di luce e tinte sgargianti.
Broadway, l’udito
Se c’è un motivo per cui la chiamano la città che non dorme mai, è nato qui.
Una Avenue che taglia tutta Manhattan, taxi, autobus, camion e macchine la attraversano continuamente, creando ingorghi e riempiendola del suono dei clacson e delle urla, che si aggiungo alla musica dei teatri.
A ogni numero c’è un teatro, nuovo o antico, con file di gente che attende di entrare, biglietti alla mano e eccitazione negli occhi, con gli attori che entrano trafelati o sgusciano tra la folla fermandosi a farsi fotografare e a firmare autografi. Con i manifesti sgargianti delle rappresentazioni in corso.
E poi, nella notte, quando ogni teatro sta inscenando il suo spettacolo, passeggiando attraverso la via si sente una melodia costante, che cambia continuamente, a ogni passo, che riempie ogni angolo. È l’eco della magia del teatro.
Grand Central Station, il gusto
Uno degli edifici più antichi della città, oltre a rappresentare un notevole patrimonio artistico e architettonico, ospita il ristorante di ostriche più famoso al mondo, l’Oyster Bar & Restaurant.
Apparentemente rustico, lo spazio è arredato con grandi tavoli tutti uniti e degli sgabelli, al centro dei quali passano i camerieri trafelati con i vari menù e le ordinazioni. Il menù viene ristampato ogni giorno e presenta numerosi tipi di piatti, principalmente a base di pesce, ma il piatto più rinomato e gustoso sono le ostriche. Fritte, naturali, nella zuppa, in tutti i modi possibili e immaginabili. E fidatevi se vi dico che vale la pena di provarle almeno una volta nella vita.
Il mercatino delle pulci di Hell’s Kitchen, l’olfatto
Lungo una sorta di ex fabbricato, le bancarelle si diramano dappertutto, sul bordo della strada e nei parcheggi, venditori e clienti chiacchierano e discutono sul prezzo della merce, che comprende ogni sorta di oggettistica, dai gioielli ai fumetti, dai poster di vecchi film a pile di macchine fotografiche analogiche ormai inutilizzabili.
Un’odore acre riempie la zona, un misto di polvere e fuliggine proveniente dai cantieri che circondano la via, che si mischia con la fragranza dei libri vecchi e degli utensili da cucina.
È un profumo che ricorda antichi paesaggi, che trasporta la mente in lande pieni di mistero, che porta con se il passato e il futuro, il prima e il dopo degli oggetti esposti e delle persone stesse.
È un profumo che racconta una storia.
Beacon closet a Brooklin, il tatto
A Brooklyn un’intera ala di una ex fabbrica è completamente riempita di vestiti e scarpe vintage. Velluto e perline, paiette e seta si mischiano, si sfiorano, gli uni accanto agli altri, colori e forme, tagli e taglie. Passando la mani tra gli espositori sembra di tastare ogni angolo del mondo, ogni tessuto porta con se dei racconti, gli angoli logori o un rammendo poco evidente narrano le storie di vite precedenti e avventure ormai passate.
È il luogo dove le cose vanno toccate per essere capite e amate.
Cinque luoghi, cinque sensi, una sola, grandiosa città.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città





Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.