Lions e Rotary fanno incontrare le tre religioni monoteiste a tavola
L'incontro si è svolto martedì sera al ristorante "Lo chalet nel parco" e ha visto la presenza del prevosto di Legnano, di un aspirante rabbino e di una giornalista e studiosa musulmana. Si è discusso della figura di Dio nelle tre grandi religioni
Una serata interculturale e interreligiosa quella che si è svolta martedì 8 aprile sera allo "Chalet nel parco" di Cerro Maggiore, organizzata dal Lions Host con il Rotary Castellanza e con ospiti i soci del Lions Club Legnano-Carroccio. A parlare della figura di dio nelle religioni monoteiste c’erano il prevosto di Legnano Monsignor Angelo Cairati, lo studioso ebreo Edoardo Fuchs e la giovane giornalista musulmana ed esperta di lingue Fatima Khachi. A moderare il dibattito il giornalista, capo ufficio stampa del Comune di Legnano, Saverio Clementi.
Il tema dell’incontro avrebbe meritato giorni e giorni di discussione ma – grazie anche alla bravura dei relatori – il dibattito è stato di alto livello ma con ritmi, tra domanda e risposta, piuttosto serrati. Introdotti dal presidente del Lions Host Fabio Colombo, i tre sono partiti dall’approccio alla trascendenza divina ed è emerso che solo nella religione cattolica vi è una rappresentazione iconografica della figura di Dio mentre per ebraismo e islam si venera una figura incorporea ma onnipresente: «Preghiamo in modo diverso lo stesso dio – ha detto monsignore – lo decliniamo in maniera diversa sulla Terra. Dio è molto di più del cattolicesimo». Fuchs ha spiegato la visione di Dio degli ebrei: «E’ tutto, è lo spazio che si ritira perfare spazio a noi, così come noi dobbiamo fare posto all’altrui». Per l’islam «è qualcosa di così immenso che non può essere rappresentato».
La giovane musulmana ha cercato di far trasparire che il dio dell’Islam non è punitivo e vendicativo come viene spesso rappresentato a causa delle interpretazioni che vengono date da alcune correnti del mondo musulmano, un discorso che ha voluto sgombrare il campo dalle solite domande sui kamikaze e sul martirio – non riuscendovi perchè la domanda è stata comunque posta: «Allah è clemente e misericordioso, è un Dio che non vuole punirci; sapere che c’e qualcuno che è in grado di perdonarti e tiene sempre una porta aperta, mi dà forza». E sulla jihad ha detto: «Non è la guerra santa ma la guerra all’interno di ognuno di noi che è chiamato a cercare la propria verità cancellando gli stereotipi. Si dice che chi uccide un uomo uccide l’intera umanità».
In soccorso di Fatima Khachi è arrivato anche monsignor Cairati che ha sottolineato come anche nella religione cattolica vi siano scheletri nell’armadio. Dal pubblico anche una domanda sulla laicità dello Stato. Per tutti e tre lo Stato deve essere laico ma – allo stesso tempo – non può prescindere dall’esistenza delle fedi delle persone che vivono nel suo territorio. La serata si è conclusa attorno alle 23,30 ed è stata, comunque, utile per tutti coloro che hanno partecipato. Lo si è notato dalla totale assenza di brusio tra i tavoli, una caratteristica che spesso accompagna questi appuntamenti a cena e che questa volta è stata superata dall’importanza del tema dell meeting.
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