Comitato Candie: “Basiti dalle posizioni dell’assessore”

Il comitato critica duramente la posizione dell’assessore al territorio riguardo il futuro della collina sulla quale ha posato gli occhi la Fondazione Maurizi. “Abbiamo chiesto di acquisire le terre, la collina va preservata”, dicono gli attivisti

E’ con una lunga lettera che il Comitato Nord per la Protezione delle Candie prende posizione dopo le recenti dichiarazioni alla stampa dell’assessore Osvaldo Coghi riguardo la collina delle Cadie e del progetto della Fondazione Maurizi. Nella lettera il comitato spiega anche di "aver proposto alla Fondazione l’acquisto del terreno delle Candie, poiché la collina va conservata e preservata da ogni speculazione immobiliare".

 Come Comitato Nord per la Protezione delle Candie rimaniamo basiti nel leggere, su La Provincia del 24 aprile U.S., le affermazioni rilasciate dall’assessore delegato al territorio del Comune di Cassano, signor Osvaldo Coghi, il quale, acriticamente ed a spada tratta, sostiene un progetto che peggiorerebbe le condizioni idrogeologiche della collina delle Candie, con rischio per tutta Cassano Magnago.
Imbarazzante è l’accostamento al regime sovietico.
Evidentemente l’assessore Coghi, da politico di vecchia scuola, forte del ruolo che gli è stato concesso, con metodi autoritari tenta di ammutolire i Cittadini ai quali dovrebbe garantire istituzionalmente rappresentanza.
Sarà utile, per il signor Assessore, ripassare la storia. E’ proprio dei regimi autoritari (comunisti o fascisti che siano) l’andare contro alle volontà dei cittadini per perseguire un obiettivo, presentato come "comune", ma che va, invece, a favorire i soliti "pochi".
In un regime democratico, invece, come pare ancora essere l’Italia e, forse, il Comune di Cassano Magnago le decisioni vengono prese collegialmente, ascoltando tutte le voci, nell’interesse (quello vero) della Comunità, a volte anche con scelte, che, al momento, sembrano economicamente dolorose (ci si riferisce, ovviamente, all’eventuale mancato introito da parte del Comune degli oneri di urbanizzazione).
La proprietà privata, come previsto dall’art. 42 della Costituzione è" riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti, allo scopo di assicurame la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti’.
E’ dunque la Costituzione stessa (sicuramente non sovietica) a riconoscere che la proprietà privata debba incontrare delle limitazioni, molto spesso individuate nelle regole, che anche il Comune deve far rispettare.
Nel caso di specie, invece, il Comune di Cassano Magnago, oggi nella persona dell’assessore Coghi, pare voglia "spianare la strada" alla Fondazione Maurizi, senza tener conto del rischio idrogeologico dell’area (ben rappresentato proprio nella documentazione presente in Comune) ed idealizzando un progetto che pare più al servizio di una società immobiliare che di una Fondazione con utilità sociale.
Il Comitato ed i Cittadini cassanesi, quindi, si sono dovuti attivare, all’interno del gioco democratico, con la raccolta di circa 3.000 firme, proprio per ricordare al Comune che con la variante al PGT, permettendo lo sbancamento della collina delle Candie, non sta perseguendo l’interesse di Cassano Magnago.
L’Assessore, forse, non è informato che agli abitanti dei quartieri Candie e S. Giulio è stato imposto, da parte del Comune, per costruire od ampliare le proprie abitazioni, di sottoscrivere una liberatoria in cui dichiarano di essere informati proprio del problema idrogeologico della zona, problematica oggi negata, o volutamente dimenticata, dagli odierni "gestori" del Comune stesso.
Ricordiamo, non da ultimo, che si parla tanto delle volontà della signora Severina Mezzadra, come "foglia di fico".
Nel testamento della stessa è scritto che lo scopo dell’originaria fondazione era "il ricovero dei vecchi bisognosi di ambo i sessi del comune di Cassano Magnago con preferenza ai nativi del luogo ed ai vecchi insegnanti, ed eventualmente la gestione di un pensionato avente il medesimo scopo".
La realizzazione nei primi anni ’80 della "Casa Maurizi" di via Cav. Colombo, ove viveva la benefattrice, è già stato realizzare le sue volontà: "Il patrimonio iniziale è costituito dagli immobili, titoli e mobilio di casa (..) mentre gli immobili dovranno essere destinati a sede dell’istituzione ed al ricovero ed assistenza scopo della stessa".
Il progetto presentato dalla "nuova" Fondazione Maurizi per la Collina delle Candie non ha, invece, nulla di meritevole a favore degli anziani bisognosi di Cassano.
Quanti poveri anziani Cassanesi avranno la possibilità di entrare in questa struttura di lusso (con spa, ristorante e, soprattutto, vista di pregio)?
L’assessore Coghi, evidentemente deve esserne informato, dal momento che pare conoscere molto bene "la meritoria opera" che si va a realizzare e, con il Comune, "ha fatto la propria parte per andare incontro alle esigenze della Fondazione"!
All’incontro con l’avvocato della Fondazione è stato chiaramente ribadito al Comitato che se, nel futuro, dovessero presentarsi danni idrogeologici (alluvioni o altro), risponderanno solamente i tecnici che hanno firmato i progetti.
In questo modo, la Fondazione (e indirettamente anche il Comune, viste le affermazioni dell’assessore) si lava la coscienza, scaricando, all’italiana, la responsabilità su altri e dimenticando la propria responsabilità morale.
Sempre sulla lodevolezza dell’opera: abbiamo avuto la conferma che la chiesa non rientra più nei progetti della Fondazione e che verrà, presumibilmente, abbattuta.
Pare, peraltro, che proprio detta struttura, la cui prima pietra è stata benedetta, così come l’inizio dei lavori, non sia considerato dalla Fondazione nemmeno una chiesa!
Quante prese in giro per i Cassanesi, che avevano partecipato a lotterie, donato fondi, lasciato il proprio 5 per mille per tale edificazione.
Il Comitato ha proposto alla Fondazione l’acquisto del terreno delle Candie, poiché la collina va conservata e preservata da ogni speculazione immobiliare.
Il parco didattico a favore di tutti i Cassanesi (e non solo), da realizzarsi al posto di un ecomostro, è il nostro sogno e lotteremo per il bene comune.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2014
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