I pensionati scrivono a Renzi: “Non stiamo sereni”
Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno predisposto una cartolina da consegnare al premier con 6 richieste precise. La consegna dopo metà giugno
I sindacati dei pensionati (Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil) scrivono al presidente del consiglio, Matteo Renzi, facendo il verso all’hastag (#Nonstiamosereni )che lo stesso premier utilzzò per tranquilizzare il suo predecessore Enrico Letta, per poi giubilarlo senza pietà. «I pensionati e le pensionate non sono sereni per 6 buone ragioni – dice Marinella Magnoni, segretario dello Spi Cgil –. La mancanza di lavoro e occupazione, la tutela di redditi già esigui, l’esigenza di avere una legge sull’autossuficienza, la presenza di sprechi e privilegi, una pressione fiscale che discrinina i  pensionati. Il voto in Europa è l’occasione per far sentire la nostra voce». 
I sindacati hanno già predisposto le cartoline da distribuire tra gli iscritti e consegnare fisicamente al premier Renzi dopo la metà di giugno.
I numeri resi noti da Alfredo Puglia, segretario Fnp-Cisl dei laghi, disegnano una realtà in grave difficoltà: nelle province di Como e Varese ci sono 300mila pensionati di cui il 70% con una pensione al di sotto dei 1000 euro, di questi il 50% percepisce la pensione minima. «Siamo stanchi di essere considerati cittadini di serie B – spiega Giovanni Pedrinelli della Fnp-Cisl – e con redditi di questo genere quegli 80 euro avrebbero fatto comodo anche ai pensionati».
La contrattazione sociale con i comuni che non vanno al voto c’è già stata, ora tocca agli altri. «La negoziazione – spiega Dino Zampieri della Cgil – gioca una partita importante sulla tassazione e avrà un riflesso sui redditi dei pensionati, a partire dalla nuova Isee un vero svantaggio per gli anziani che vivono da soli».
Le elezioni europee sono dunque il momento per fare il punto della situazione sul welfare che, secondo Roberto Bianchi (Fnp Cisl), «dovrebbe avere uguali condizioni e le elezioni europee sono un’occasione per parlare alle persone di questi argomenti, non solo di appelli al voto».
«L’Ocse dice che la tassazione media tra i pensionati europei è del 24% – conclude Giuliano Mauroni della Uilp Uil-. Eppure è evidente il ruolo svolto dai pensionati  nell’ integrazione del welfare. Senza di loro molte famiglie non andrebbero avanti».
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