“La richiesta di proroga indagini fu presentata prima della sentenza”
Caso-multe: il procuratore di Busto Arsizio GianLuigi Fontana interviene per precisare i termini delle indagini, dopo l'intervento dell'avvocato dei vigili che aveva parlato di "accanimento"
 La proroga delle indagini preliminari? È stata chiesta prima della sentenza di Cassazione sul ricorso. La Procura di Busto Arsizio risponde alla posizione dell’avvocato Pietro Romano, difensore della comandante di Casorate Sempione Caterina Buffardeci, che ieri ha annunciato l’intenzione di presentare un ricorso al Csm. «La richiesta di proroga termini indagini preliminari richiesta dalla Procura di Busto Arsizio è stata depositata in data 11.02.2014 ed autorizzata dal Gip Busto Arsizio in data 31.03.2014» precisa il procuratore capo GianLuigi Fontana, parlando dell’inchiesta portata avanti dal Sostituto Procuratore Pasquale Addesso.
La proroga delle indagini preliminari? È stata chiesta prima della sentenza di Cassazione sul ricorso. La Procura di Busto Arsizio risponde alla posizione dell’avvocato Pietro Romano, difensore della comandante di Casorate Sempione Caterina Buffardeci, che ieri ha annunciato l’intenzione di presentare un ricorso al Csm. «La richiesta di proroga termini indagini preliminari richiesta dalla Procura di Busto Arsizio è stata depositata in data 11.02.2014 ed autorizzata dal Gip Busto Arsizio in data 31.03.2014» precisa il procuratore capo GianLuigi Fontana, parlando dell’inchiesta portata avanti dal Sostituto Procuratore Pasquale Addesso. 
Perché è importante il riferimento alla data? Perché l’avvocato Romano faceva riferimento polemicamente alla richiesta di proroga delle indagini nonostante la decisione della Cassazione. È infatti sulla data di questa sentenza che Fontana puntualizza le informazioni: «La Sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 20561/14 pubblicata è stata depositata in data 19.05.2014 a seguito di camera di consiglio tenutasi in data 18.02.2014. Pertanto la richiesta di proroga è stata depositata prima della decisione della Corte di Cassazione». 
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