“Se c’è bisogno di salute, allora riaprite l’ospedale di Cuasso”

Il Comitato per la salvaguardia dell'ospedale prende spunto dalla delibera regionale che apre gli ambulatori di Varese fino alle 22 per rilanciare la necessità che si investa su questo presidio

Aprire ambulatori e laboratori di sera e alla domenica? Allora c’è bisogno di salute e quindi anche dell’ospedale di Cuasso e del poliambulatorio di Arcisate. Il Comitato per l’ospedale di Cuasso torna a farsi sentire e a rivendicare un ruolo di maggior peso per i presidi locali: «L’attuale chiusura dei poliambulatori a Cuasso e il mancato decollo strutturato del poliambulatorio di Arcisate, hanno tolto ai cittadini delle nostre valli una enormità di servizi ed opportunità diagnostiche, accentrando inesorabilmente verso l’Ospedale di Varese e verso le cliniche private accreditate una moltitudine di prestazioni specialistiche che hanno creato liste di attesa inimmaginabili con concrete difficoltà e disagio alla popolazione. Nel nostro Ospedale l’ottima organizzazione ha garantito negli anni, oltre ad una degenza riabilitativa di qualità per i pazienti ricoverati, un servizio diagnostico d’eccellenza con la consegna in tempo reale dei referti medici (radiologia, laboratorio d’analisi, fisiopatologia respiratoria, cardiologia, medicina riabilitativa), che hanno generato da un lato un reale beneficio al paziente e dall’altro hanno fornito uno strumento efficace al medico di base  prescrittore. Ora , dopo i vari smantellamenti attuati, con la refertazione radiologica on-line a Varese, la consegna dei referti è posticipata anche di 10 giorni dalla data dell’indagine diagnostica!

La centralizzazione, quindi, per il Comitato ha solo peggiorato il servizio: « La centralizzazione del laboratorio d’analisi e la conseguente apertura dei centri prelievi a Cuasso, Arcisate e nelle strutture accreditate, ha generato notevoli ritardi nella consegna dei risultati delle analisi chimico – cliniche con enormi disagi ed incertezza per i cittadini. Se lo spirito dell’iniziativa intrapresa dalla Regione Lombardia è quello di venire incontro alle persone come Comitato riproponiamo all’azienda di Circolo di Varese e all’Asl varesina di superare le difficoltà interne e operative aziendali per rendere accettabili i tempi d’attesa per l’accesso ai servizi sanitari e per la loro refertazione in tempo reale. 

– Riproponiamo la riapertura al pomeriggio del CUP dell’Ospedale di Cuasso che attualmente interrompe le attività di sportello alle ore 13 nonostante il personale  amministrativo sia presente nell’ufficio per smaltire oneri burocratici peraltro non relativi al nostro presidio.

 – Riproponiamo la riapertura della radiologia e del punto prelievo anche al sabato mattina.

– Riproponiamo di ripristinare nei nostri ambulatori le prestazioni specialistiche presenti in precedenza, in particolare quelle di riferimento alla nostra attività riabilitativa così da evitare ai pazienti disabilitati inutili e disagevoli viaggi verso Varese».

« È veramente di difficile comprensione che da mesi si parli di deospedalizzare il più possibile, nel quadro di un rafforzamento della sanità territoriale e della presa in carico del paziente dopo la fase acuta, e, invece di rafforzare questa rete sfilacciata costituita dai poliambulatori quasi vuoti di offerta, si facciano dei progetti ad hoc per allungare gli orari di apertura dei servizi sanitari ricorrendo non alla normale attività ma a una forma di remunerazione oltre i fondi contrattuali che spesso vanno a favorire nicchie di operatori con privilegi intoccabili nelle aziende ospedaliere».

« Continueremo a batterci per collocare negli ospedali e poliambulatori una specialistica di qualità e una diagnostica in tempo reale che rispondano sempre di più alle esigenze dei nuovi modelli lavorativi più flessibili ma anche più precari».

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Pubblicato il 29 Maggio 2014
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