Gli 80 euro di Renzi? “Tutti tagli ai danni del Comune”

Intervento polemico del sindaco Nicola Poliseno: "Il bonus in un anno vale 1.790.000 euro, i tagli all'ente 1.765.885 euro"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del sindaco di Cassano Magnago Nicola Poliseno, critico verso le scelte del governo

Gent.mo Direttore
mi rivolgo a lei per portarla a conoscenza di una strana coincidenza sorta dopo lo studio che ho effettuato personalmente sui tagli che il Comune di Cassano Magnago ha ricevuto da parte dello Stato centrale nell’anno 2014, mettendo in grande crisi l’ente locale che ho l’onore di amministrare dal maggio 2012.
Sono anni che gli enti locali partecipano alla cura dimagrante della spesa pubblica italiana, purtroppo però i sacrifici degli enti locali sono in percentuale nettamente superiore a quanto invece hanno fatto regioni e stato centrale, ma su questo aspetto non mi dilungo perché tanto i Sindaci hanno già detto e scritto in questi anni rimanendo inascoltati completamente dagli ultimi 3 governi in carica, ma fieri e certi di aver fatto seriamente e concretamente il nostro lavoro responsabile per la salvezza dei conti dello stato italiano.

Per il Comune di Cassano l’anno 2014 si è aperto con tre tipologie di tagli:
uno definito dal DM 24 settembre 2013 a firma del Ministro Alfano, dove per tutti i Comuni lo Stato ha definito il taglio della spending review che in “italiano semplice” non è altro che il taglio dei trasferimenti erariali e che per il Comune di Cassano Magnago corrisponde ad euro 471.035,00;
un secondo definito come rettifica degli stanziamenti non confermati del DL 179/2012. Decreto non di facile lettura ma che oltre ad avere l’obiettivo della crescita del paese e definito decreto Cresci Italia, viene concessa al Ministro dell’Economia la facoltà di rettificare in caso di bisogno i trasferimenti ai comuni, e per il Comune di Cassano Magnago il taglio è pari ad euro 35.900,00 circa;
un terzo, con la trattenuta che alimenta il Fondo di Solidarietà Comunale, o per meglio comprendere a chi non mastica di bilanci, non è altro che la trattenuta che lo stato effettuato ancora sulla cifra che ogni anno trasferisce ai comuni italiani e per il Comune di Cassano Magnago è pari ad euro 1.258.950,00 circa. Tale cifra è stata così determinata dallo Stato sia come valore che come natura. Viene annullato il trasferimento che lo Stato faceva fino al 2013 per compensare l’imu sulla prima casa, imponendo quindi ai Comuni di introdurre la nuova imposta Tasi, quantificata pari all’1 per mille su tutti gli immobili presenti nel territorio comunale sia prime che seconde case, sia abitazioni che negozi, capannoni industriali e artigianali. Tale disposizione è prevista dal comma 730 della Legge 147 del 2013. Mi risulta assolutamente inconcepibile come il Primo Ministro Matteo Renzi all’assemblea di Confindustria del 16 giugno abbia dichiarato che anche lui non ha capito bene come funziona la Tasi…
Questi tre provvedimenti sono in sintesi, al di là delle giustificazioni normative che ad oggi non sono ancora riuscito a comprendere e con quali modalità sono state applicate ai comuni senza alcuna differenziazione tra comuni virtuosi e non virtuosi, un grande taglio dei trasferimenti statali agli enti locali che nello specifico per Cassano Magnago ammonta complessivamente ad euro 1.765.885,00.

Considerato che l’Imu sulla prima casa del Comune di Cassano Magnago era pari ad euro 990.000, oggi il taglio dei trasferimenti statali è di una cifra pari a quasi il doppio e mette con le spalle al muro gli enti locali obbligando i Sindaci a fare scelte difficili, insopportabili per le famiglie e imprese ma soprattutto mettondo in crisi i numerosi servizi che vengono erogati. La scelta del Comune di Cassano Magnago è stata quella di non gravare completamente sulle famiglie e imprese ma di razionalizzare tutta la spesa, senza perdere alcun servizio e di applicare una Tasi alle sole prime case per un gettito di circa 1,2 milioni, non chiedendo nulla alle imprese, contro il 1,7 milioni di taglio subito. Anche questa volta il nostro Comune ha risposto con responsabilità e serietà.

Dato che questo tipo di manovra di tagli statali mette le mani pesantemente nelle tasche dei cassanesi, senza che l’amministrazione comunale abbia condiviso il metodo di calcolo e di applicazione della legge sulla tasi, che non ritengo equa e non ha in se alcun principio di tassazione proporzionale sul reddito ma corrisponde a una nascosta patrimoniale sulla casa, allora mi permetto di fare le mie considerazioni su una strana corrispondenza che ora descrivo.

Bonus 80 euro ai Cassanesi (DL 66 del 2014)
Il Decreto Legge 66 del 2014 prevede un bonus di 80 euro per l’anno 2014 pari ad euro 640 che si troveranno in busta paga, da maggio a dicembre, i lavoratori dipendenti con un reddito complessivo tra 8 mila e 24mila. Da 24 mila a 26 mila euro il bonus sarà decrescente e oltre la soglia il bonus sarà azzerato.
Per quanto riguarda il Comune di Cassano Magnago, ritengo interessante sapere quanti cittadini hanno ricevuto e riceveranno il bonus, e per conoscere questo è necessario analizzare le fonti ministeriali di facile reperibilità sul sito del Ministero dell’Interno.
Secondo le dichiarazioni dei redditi anno 2012 (ultime a disposizione) in sintesi:
– Cassanesi con reddito da 0 a 15mila che ricevono il Bonus 80 euro: n. 1.308
(escluso esenti da imposte che non ricevono bonus)
– Cassanesi con reddito tra 15 e 26mila di cui lav. Dip. che riceve il Bonus 80 euro: n. 1.628
– Cassanesi con reddito tra 24 e 26 mila ricevono il Bonus 80 euro
(ridotto e proporzionale fino a 26mila per poi azzerarsi: stimato n. 250
Secondo la precedente numerazione i cassanesi lavoratori dipendenti che ricevono il Bonus 80 euro sono circa n. 2.936 di cui circa n. 250 lo riceveranno ridotto perchè con reddito oltre i 24mila ma inferiore ai 26mila, per un totale erogato dallo stato pari ad euro 1.790.000,00.
Considerazioni:
Risulta facile ora mettere a confronto come per il Comune di Cassano Magnago:
il Taglio dei trasferimenti dallo stato al comune è pari ad euro 1.765.885,00
il Bonus 80 euro erogato dallo stato ai cassanesi pari ad euro 1.790.000,00
Appena si leggono queste due cifre le considerazioni nascono spontanee e sorgono anche molte domande. Siamo di fronte ad uno spostamento di fondi dai comuni allo stato per erogare tale cifra a lavoratori dipendenti? La quasi uguaglianza delle cifre è un semplice caso matematico? Oppure vi è una semplice strategia pre elettorale per prendere fondi sicuri tagliando ai comuni per far si che fosse il Governo ad erogare tale cifra agli italiani?
Personalmente ritengo assolutamente positiva la manovra del Bonus 80 euro, perché genera maggior reddito ai cittadini italiani (una parte ma sempre positiva come manovra è) e come recita il decreto stesso è una risposta ad una necessità ed urgenza di emanare disposizioni in materia fiscale anche al fine di assicurare il rilancio dell’economia attraverso la riduzione del cuneo fiscale. Il problema di fondo però è uno e soltanto uno, questo provvedimento dimostra come la sussidiarietà tra enti pubblici non esista ancora nella nostra nazione, si taglia senza differenze ai comuni sapendo che riducendo i trasferimenti si ha subito un beneficio finanziario pronto per essere usato, per avere la paternità di dare ai cittadini un Bonus, mentre personalmente mi sarei aspettato “veri” tagli all’elefantesca macchina burocratica nazionale.
Si è tagliato ai Comuni, e le norme sopra citate sono la dimostrazione, che già hanno fatto sacrifici per anni e continuano a farlo con responsabilità e serietà, e li si è costretti (e non lo dico io ma le norme sopra indicate) ad applicare la Tasi molto più pesante dell’Imu sulla prima casa.
Da un Sindaco al Governo non mi sarei mai aspettato questo tipo di manovra che sa di vecchia politica, dove lo Stato da al cittadino con una mano e impone ai Comuni di prendere dall’altra, peccato che i cittadini se la prendono con i Sindaci perché quanto vi ho appena raccontato ancora nessuno lo ha detto…
Logicamente tutto questo sopra descritto sono mie considerazioni fino a quando qualcuno non ha elementi per smentirle.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Giugno 2014
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