Il consiglio comunale unito: “Su Accam andiamo oltre l’incenerimento”

 E’ con un voto largamente condiviso da maggioranza e opposizione che il consiglio comunale di Busto Arsizio ha approvato una mozione per chiedere di "intraprendere una serie di azioni per rivedere il progetto di revamping valutando che Accam possa svilupparsi su nuovi profili tecnologici, più sostenibili sotto il profilo del recupero di risorse ed energia, e maggiormente rispondenti alle esigenze del territorio". Questo è quanto scritto nel documento presentato dal gruppo del PD ma che ha trovato consensi anche nella maggioranza, a partire dal primo cittadino Gigi Farioli. «Votiamo compatti questo testo -ha esortato il Sindaco- per mostrare chiaramente quale sia la volontà del comune nella sua completezza» ma tutto questo «senza inficiare il lavoro di fusione delle società municipalizzate». Durante la discussione Farioli ha anche comunicato che «nei giorni scorsi abbiamo perfezionato un protocollo con Regione Lombardia che metterà a disposizione i propri tecnici e quelli del Politecnico per valutare le nuove strategie di smaltimento dei rifiuti».

Una mozione importante che, tra l’altro, chiede anche di incalzare Regione Lombardia per bloccare ogni nuovo progetto per discariche nel territorio. Nella prima versione circolata, tra l’altro, si era puntato il dito direttamente contro l’impianto di Gorla Maggiore salvo poi ripiegare su una versione più generica. «Non è possibile che si portino avanti battaglie contro gli inceneritori -ha tuonato Gigi Farioli- e non si dica nulla su discariche la cui vita viene prorogata all’infinito con impatti ambientali devastanti». 
Una posizione, quella del consiglio comunale, che ha riscosso anche il plauso da parte delle associazioni che da sempre chiedono la chiusura dell’impianto. «Siamo contenti di questa apertura» spiega Adriano Landoni del Comitato di Borsano annunciado che «organizzeremo una visita ad un impianto di trattamento meccanico biologico con fabbrica dei materiali perchè l’alternativa all’incenerimento non è un’utopia ma una realtà».