Limiti all’immigrazione, un tetto anche per i frontalieri
Entro il 2017 torneranno i contingenti per i lavoratori pendolari italiani. Le quote saranno calcolate sulla base dell'andamento dell'economia e sulle valutazioni dei cantoni
Il numero dei frontalieri tornerà ad essere regolato dai contingenti. È quanto prevede il piano formulato dal Consiglio federale svizzero che recepisce l’esito della votazione federale dello scorso 9 febbraio con la quale i cittadini elvetici hanno chiesto di porre un freno all’immigrazione. Il piano stabilisce le modalità con cui verranno definiti i tetti massimi e i contingenti che entreranno in vigore a partire dal mese di febbraio del 2017.
La valutazione del Consiglio, si legge nella sintesi del testo, «non si baserà soltanto sul fabbisogno di manodopera segnalato dai Cantoni, ma anche sulle analisi di un organo consultivo ad hoc e coinvolgerà anche le parti sociali. Saranno contingentati tutti i permessi a partire da quattro mesi. Per coprire le esigenze del mercato del lavoro, sarà necessario promuovere e impiegare meglio il potenziale di manodopera interna». Il governo elvetico dovrà dunque fissare i limiti all’entrata di manodopera (che non saranno rigidi ma si adegueranno all’andamento dell’economia e del mercato) sulla base di una serie di indicatori riguardanti l’economia e il mercato del lavoro, ad esempio il numero dei posti disponibili o il tasso di disoccupazione. Per arrivare a stabilire l’entità dei contingenti la Svizzera ha richiesto la «consulenza di un organo ad hoc formato da rappresentanti delle autorità della migrazione e di quelle preposte al mercato del lavoro della Confederazione e dei Cantoni. Saranno coinvolte anche le parti sociali».
Le categorie interessate – Oltre ai permessi di dimora saranno contingentati anche i permessi di soggiorno di breve durata da quattro a dodici mesi. Per tutti i permessi soggetti a contingenti si tiene conte del principio di preferenza alla manodopera locale. Anche il numero dei frontalieri sarà regolato da contingenti: i Cantoni possono prevedere ulteriori limitazioni a tutela del mercato del lavoro regionale.
Tappe successive – Il Dipartimento federale di giustizia (Dfgp) e polizia elaborerà un "avamprogetto", un testo di legge che sarà posto in consultazione e che dovrà tenere conto dei principi fondamentali esposti nel piano. Anche il Dipartimento dell’economia, formazione e ricerca svilupperà un secondo avamprogetto, «da sottoporre a consultazione, e presentare, possibilmente, anch’esso entro fine anno». Entro l’autunno, il Dfgp sottoporrà al Consiglio federale anche un progetto di mandato negoziale con l’UE.
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La nuova normativa:
1 La Svizzera gestisce autonomamente l‘immigrazione degli stranieri.
2 Il numero di permessi di dimora per stranieri in Svizzera è limitato da tetti massimi annuali e contingenti annuali. I tetti massimi valgono per tutti i permessi rilasciati in virtù del diritto degli stranieri, settore dell‘asilo incluso. Il diritto al soggiorno duraturo, al ricongiungimento familiare e alle prestazioni sociali può essere limitato.
3 I tetti massimi annuali e i contingenti annuali per gli stranieri che esercitano un‘attività lucrativa devono essere stabiliti in funzione degli interessi globali dell‘economia svizzera e nel rispetto del principio di preferenza agli Svizzeri; essi devono comprendere anche i frontalieri. Criteri determinanti per il rilascio del permesso di dimora sono in particolare la domanda di un datore di lavoro, la capacità d‘integrazione e una base esistenziale sufficiente e autonoma.
4 Non possono essere conclusi trattati internazionali che contraddicono al presente articolo.
5 La legge disciplina i particolari.
Le tappe – Contingenti: dall’abolizione ai nuovi limiti
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