Nibali vola sul pavé e consolida la maglia gialla

Nella tappa vinta da Boom il siciliano stacca i rivali grazie all'apporto dei compagni di squadra. Froome cade e si ritira, Contador è a 2'37 in classifica generale

Sulle strade della Roubaix, in una giornata autunnale fatta di freddo, pioggia e fango, Vincenzo Nibali dà la seconda mano di giallo alla sua maglia e incrementa il vantaggio sulla concorrenza che, tra l’altro, perde uno dei pezzi più pregiati. Una doppia caduta, unita a quella del giorno precedente, toglie infatti di mezzo il britannico Chris Froome, campione uscente, che si ritira prima ancora di arrivare nei tratti di pavé più importanti della frazione. E così il rivale più accreditato per la vittoria finale resta l’inossidabile Alberto Contador, caduto però insieme al connazionale Valverde nella spettacolare trappola messa in piedi dall’Astana di Nibali.

(Nibali in giallo al Tour – foto da vincenzonibali.it)

Lo squadrone diretto da Martinelli ha fatto il vuoto, con Westra in fuga da lontano e con Fuglsang utilizzato come angelo custode di Nibali sino al traguardo; una superiorità che ha consentito alla formazione kazaka di lasciare la vittoria di tappa a Lars Boom, olandese della Belkin, con 19" sul siciliano e sul danese che nella generale sono distanziati di appena 2" a favore di Nibali.
Dietro di loro il vuoto oggi (Sagan bravo quarto a 1’01" da Boom) e in classifica dove Valverde è decimo a 2’11" mentre Contador ha 2’37" di distacco dallo squalo. Un poco meglio invece Richie Porte, australiano della Sky che ha vissuto per anni nel Varesotto e che ora diventa il capitano dello squadrone in maglia nera dopo il ritiro di Froome. E forse, ai piani alti di quella che doveva essere il team guida del Tour, salterà qualche testa visto che non è stato convocato Wiggins per non creare dualismi.
"La squadra ha messo in atto una buona tattica prima con Westra in fuga e poi con Fuglsgang eccezionale al mio fianco – ha detto Nibali ai microfoni Rai subito dopo la premiazione – Cosa dico a Froome? Che il Tour purtroppo è fatto anche di cadute: a me è successo al Giro, sapevo di rischiare ma il ciclismo è anche questo. Ora Alberto (Contador ndr) sarà l’uomo da controllare molto da vicino, perché tolto Froome è il più pericoloso e il Tour è molto lungo".
Nibali ha ragione: mantenere alta la concentrazione è d’obbligo perché la corsa francese è solo alla quinta tappa e da qui a Parigi proporrà una infinita serie di insidie. Le cronometro, le alleanze, i ventagli, le tappe-bidone oltre naturalmente alle montagne: la strada per diventare il successore di Pantani (ultimo italiano in giallo alla fine, nel ’98) è lunghissima. Ma ovviamente è meglio affrontarla con la maglia gialla addosso.

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Pubblicato il 09 Luglio 2014
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