Prova del Dna per risolvere il delitto Colombo
Nel bagno di casa dell'uomo incarcerato, Emiliano Cerutti, c'era del sangue. Una perizia scientifica stabilirà a chi appartenga

Anche la procura di Varese ha deciso di dare la caccia al dna di un indiziato di omicidio. E’ accaduto a Casalzuigno, dove il pm Giulia Troina sta conducendo una delicata inchiesta sulla morte di Roberto Colombo, il giardiniere il cui corpo è stato trovato nel bosco, seppellito a un centinaio di metri da quello del suo cane.
IL SOSPETTATO
Il delitto non ha un reo confesso, ma in fase di indagine è stato disposto il fermo di Emiliano Cerutti, 36 anni, un amico della vittima, peraltro anche suo vicino di casa nella piccola frazione di Cariola. Con la formula dell’incidente probatorio, dunque, è stato affidato dal gip su richiesta del pm un incarico di consulenza per chiarire se le tracce di sangue trovate nella casa di Cerutti, possano essere riconducibili alla vittima.
LE PERIZIE
Il tribunale ha anche disposto una perizia merceologica su indumenti attrezzi e corde ritrovate nel bosco e forse utilizzate per immobilizzare la vittima e capire se vi si possano rinvenire tracce del dna dell’amico. L’inchiesta è forse a una svolta. Il delitto di Casalzuigno a quanto se ne sa finora, potrebbe sfociare in un processo indiziario. Forti di questa circostanza che apre alcuni spazi di dubbio, gli avvocati Bossi e Lacchin hanno presentato un ricorso contro il fermo dello scorso febbraio. La cassazione lo ha rigettato. Un eventuale prova del dna potrebbe essere decisiva ma gli avvocati difensori sono ovviamente molto scettici.
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