Senato: nuovo stop al ddl riforme

Nuovo stop all’esame del ddl Riforme, in discussione al Senato. Poco prima dell’esame in Aula di un emendamento presentato da Sel, dai banchi del Movimento 5 stelle si alza il grido «non si può, non si può». Il presidente della Senato Pietro Grasso, poco prima di sospendere la seduta risponde: «Cori da stadio non mi sembrano adeguati, finiamola con questa gazzarra».

È così che si è conclusa una giornata costellata da tentativi di mediazione, incontri, discussioni, sul ddl costituzionale che dovrebbe ridisegnare completamente l’attuale assetto del Senato. Mediazioni tentate dal Senatore "dissidente" Vannino Chiti (Pd) che proponeva di ridurre gli emendamenti (più di 6mila quelli presentati da Sel) e di votarli entro agosto e mandare alla prima settimana di settembre il voto finale. Una proposta subito rigettata da Sel, Lega e dal M5s.  «Non arretriamo e non arretreremo, perché questa è una battaglia contro la deriva illiberale e autoritaria del governo Renzi, che toglie la parola ai cittadini: è e sarà guerra», così senatore Stefano Candiani, vicecapogruppo della Lega Nord a Palazzo Madama, riassume così lo strenuo tentativo di fermare una “riforma che uccide la democrazia”.

«Che ci rimaniamo a fare in Parlamento? A farci prendere per il culo, a sostenere un simulacro di democrazia mentre questi fanno un colpo di Stato? Rimarremo fin quando sarà possibile» ha scritto invece Beppe Grillo sul suo blog. «Se non ci lasceranno scelta, ce ne andremo. Meglio uscire e parlare con i cittadini nelle piazze di Roma e d’Italia, meglio fare agorà tutti i giorni tra la gente che reggere il moccolo ai traditori della democrazia e della Patria. Li lasceremo soli a rimestare le loro leggi e usciremo tra i cittadini. Aria fresca».