![VareseNews Speciale Elezioni 2024](/wp-content/themes/editheme/img/banner/banner_elezioni2023_xarticolo.png)
A 40 anni cambio vita e divento “prof”
Tra i vincitori del concorso indetto nel 2012, anche molti concorrenti senza alcuna esperienza nella scuola. Chiamati a firmare il contratto, hanno scelto un nuovo destino
« Ciao a tutti. Vado a licenziarmi». Sono davvero diversi i destini che si incrociano nei corridoi delle scuole. Tante storie di precariato, di docenti stremati da anni di supplenze. E poi c’è Rossana che oggi, mercoledì 27 agosto, ha firmato il suo contratto per diventare docente di italiano alle medie: « Sono qui perché ho vinto il concorso. Non sono mai salita in cattedra. Finita l’università ho subito trovato lavoro in un’azienda privata e mi sono occupata di comunicazione. Seguendo l’educazione dei miei figli, però, si è risvegliato in me un desiderio sopito. Così ho provato a fare il concorso e da domani inizierò una nuova vita».
![VareseNews Speciale Elezioni 2024](/wp-content/themes/editheme/img/banner/banner_elezioni2024_newsletter-650x100.png)
Rossana, sorriso aperto e grande umiltà, sa che il cambio sarà notevole: « Ho cinque figli. So cosa vuol dire avere a che fare con ragazzini adolescenti. Ma credo che aiutarli a crescere, esser loro vicino in questa fase di grandi domande e cambiamenti sia molto stimolante ed entusiasmante». Ad attenderla, la cattedra in una scuola vicina a casa: « Chissà, magari mi pento, magari benedirò questo momento. Le occasioni vanno colte, e vissute serenamente».
E per un sorriso che si apre, c’è una smorfia di preoccupazione che sale sul volto di un altro vincitore che, pur avendo affrontato il concorsone, poi si era scordato di questa opportunità e la chiamata dei giorni scorsi ha sconvolto la vita: scuola o carriera nell’industria? Il contratto, alla fine, lo ha firmato ma uscire dalle sabbie mobili di questa nuova avventura non sarà facile.
Racconti diversi, personalissimi, che si ascoltano mentre all’Ufficio scolastico chiamano i vincitori del concorso per l’attribuzione del ruolo: « Io ho alle spalle 10 anni di precariato anche se prima lavoravo come assicuratrice. Poi, la passione per l’insegnamento, mi ha indotto a tentare la via della scuola. Ho fatto il concorso per arrivare più velocemente alla stabilizzazione. Oggi sono contenta anche se io sono di Pavia ma la sede offerta è in provincia di Varese. Ho scelto Arsago Seprio, più comoda per ritornare a casa».
C’è chi, come Vito Antonio, vive a Milano e pregava di poter ottenere l’incarico nella stessa scuola dove ha insegnato lo scorso anno: « Fare il pendolare su Saronno non mi pesa. L’importante è poter ritrovare i miei alunni, assicurar loro la continuità didattica».
Questa mattina, mercoledì 27 agosto, all’Ufficio scolastico hanno completato le immissioni in ruolo della primaria di secondo grado. A firmare anche precari di “lungo corso”, come i docenti delle educazioni: artistica e tecnica. Sono arrivati al contratto dopo anni di supplenze perché non c’erano posti. Una sola la cattedra per educazione tecnica è stata attribuita a Federica: « Avrei voluto scegliere la sede dello scorso anno ma non posso. Ho optato per Tradate e spero che me la lascino: vorrei arrivare ad essere sicura che nessuno mi porti via il posto. Vorrei poter offrire ai ragazzi la continuità che meritano».
Problemi di continuità, di sedi disagiate, di traslochi. Dalla prossima settimana si cambierà registro: toccherà al “popolo dei supplenti”, i precari di lungo corso che ancora attendono il tanto agognato ruolo.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.