A 40 anni cambio vita e divento “prof”

Tra i vincitori del concorso indetto nel 2012, anche molti concorrenti senza alcuna esperienza nella scuola. Chiamati a firmare il contratto, hanno scelto un nuovo destino

« Ciao a tutti. Vado a licenziarmi». Sono davvero diversi i destini che si incrociano nei corridoi delle scuole. Tante storie di precariato, di docenti stremati da anni di supplenze. E poi c’è Rossana che oggi, mercoledì 27 agosto, ha firmato il suo contratto per diventare docente di italiano alle medie: « Sono qui perché ho vinto il concorso. Non sono mai salita in cattedra. Finita l’università ho subito trovato lavoro in un’azienda privata e mi sono occupata di comunicazione. Seguendo l’educazione dei miei figli, però, si è risvegliato in me un desiderio sopito. Così ho provato a fare il concorso e da domani inizierò una nuova vita».

Rossana, sorriso aperto e grande umiltà, sa che il cambio sarà notevole: « Ho cinque figli. So cosa vuol dire avere a che fare con ragazzini adolescenti. Ma credo che aiutarli a crescere, esser loro vicino in questa fase di grandi domande e cambiamenti sia molto stimolante ed entusiasmante». Ad attenderla, la cattedra in una scuola vicina a casa: « Chissà, magari mi pento, magari benedirò questo momento. Le occasioni vanno colte, e vissute serenamente».

E per un sorriso che si apre, c’è una smorfia di preoccupazione che sale sul volto di un altro vincitore che, pur avendo affrontato il concorsone, poi si era scordato di questa opportunità e la chiamata dei giorni scorsi ha sconvolto la vita: scuola o carriera nell’industria? Il contratto, alla fine, lo ha firmato ma uscire dalle sabbie mobili di questa nuova avventura non sarà facile.

Racconti diversi, personalissimi, che si ascoltano mentre all’Ufficio scolastico chiamano i vincitori del concorso per l’attribuzione del ruolo: « Io ho alle spalle 10 anni di precariato anche se prima lavoravo come assicuratrice. Poi, la passione per l’insegnamento, mi ha indotto a tentare la via della scuola. Ho fatto il concorso per arrivare più velocemente alla stabilizzazione. Oggi sono contenta anche se io sono di Pavia ma la sede offerta è in provincia di Varese. Ho scelto Arsago Seprio, più comoda per ritornare a casa».

C’è chi, come Vito Antonio, vive a Milano e pregava di poter ottenere l’incarico nella stessa scuola dove ha insegnato lo scorso anno: « Fare il pendolare su Saronno non mi pesa. L’importante è poter ritrovare i miei alunni, assicurar loro la continuità didattica». 

Questa mattina, mercoledì 27 agosto, all’Ufficio scolastico hanno completato le immissioni in ruolo della primaria di secondo grado. A firmare anche precari di “lungo corso”, come i docenti delle educazioni: artistica e tecnica. Sono arrivati al contratto dopo anni di supplenze perché non c’erano posti. Una sola la cattedra per educazione tecnica è stata attribuita a Federica: « Avrei voluto scegliere la sede dello scorso anno ma non posso. Ho optato per Tradate e spero che me la lascino: vorrei arrivare ad essere sicura che nessuno mi porti via il posto. Vorrei poter offrire ai ragazzi la continuità che meritano».

Problemi di continuità, di sedi disagiate, di traslochi. Dalla prossima settimana si cambierà registro: toccherà al “popolo dei supplenti”, i precari di lungo corso che ancora attendono il tanto agognato ruolo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Agosto 2014
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