Tangenti agli indiani, Agusta patteggia
La società elicotteristica ha accettato di patteggiare la confisca di 7,5 milioni di euro oltre a 300 mila euro di ammenda per le presunte tangenti pagate da Orsi e Spagnolini al maresciallo dell'aeronautica indiana
Agusta Westland patteggia la pena con la Procura di Busto Arsizio per le presunte tangenti pagate dall’ex-amministratore delegato Giuseppe Orsi e dal suo braccio destro Bruno Spagnolini (sono tutt’ora a processo con l’accusa di corruzione internazionale con sentenza prevista per il 9 ottobre, ndr) ad un membro dell’aviazione indiana, il maresciallo Sashi Tyagi che è indagato in India per corruzione. Dopo l’archiviazione della posizione di Finmeccanica, società madre dell’azienda elicotteristica varesotta, rimaneva da definire la responsabilità dell’azienda di Samarate che ha deciso di accettare la confisca di accettare la confisca di 7 milioni e mezzo di euro ad «AgustaWestland spa» e «AgustaWestland Ltd» come profitto del reato di corruzione internazionale in India nel 2010, e sanzioni pecuniarie di 80.000 e di 300.000 euro a testa per l’illecito amministrativo contestato alle due società produttrici di elicotteri del gruppo Finmeccanica in relazione alla legge 231/2001
Proprio oggi, giovedì, il gip di Busto Arsizio Nicoletta Guerrero ha approvato il patteggiamento chiesto da AgustaWestland e Agusta Spa, difese rispettivamente dagli avvocati Marco Calleri e Francesco Isolabella. L’accordo prevede la confisca di 7,5 milioni di euro (l’ingiusto profitto che verrà restituito alla giustizia), più una sanzione di 300mila euro.
Agusta patteggia e lascia libera Finmeccanica, nel senso che la holding avrebbe rischiato di non poter più sottoscrivere contratti con la pubblica amministrazione e all’estero di finire nella black list delle società condannate per corruzione. Nel frattempo Finmeccanica procede nella sua riorganizzazione della filiera interna portando la sede legale di Agusta a Roma e tenendo una sede operativa a Londra. La mossa, che non intacca la produzione che rimane a Cascina Costa, permetterà a Finmeccanica di poter partecipare ai bandi internazionali con il proprio nome.
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