L’inquilino indesiderato dell’ospedale che non si riesce ad allontanare
Nonostante le molte segnalazioni e le denunce, l'uomo si presenta ogni sera nei reparti. Una situazione che i dipendenti non tollerano più. Il direttore assicura: "Prenderemo ulteriori misure"

Un intruso in ospedale. Si tratta di un uomo senza fissa dimora che ha eletto il presidio di Cittiglio a suo ricovero notturno. Il problema è che la coabitazione con il personale e i pazienti non è pacifica. Così racconta un dipendente che ha più volte richiesto interventi alla direzione dell’azienda: « Conviviamo noi operatori del suddetto Nosocomio, con la presenza notturna di un uomo che forse si dovrebbe definire senza fissa dimora, ma che di fatto da moltissimi anni è una sorta di inquilino dell’Ospedale. Se si limitasse a dormire in fondo non darebbe un gran fastidio, a parte il russare sonoramente. Il fatto è che le sue condizioni igieniche sono pessime: normalmente si avverte la sua presenza "a naso" prima ancora di scorgerlo. A volte è ubriaco ed è già capitato in più occasioni che, in siffatte condizioni, abbia lasciato nel corridoio in cui staziona le proprie deiezioni, sia liquide che solide, se non anche il proprio vomito. Tutto ciò accade quando è ubriaco, se (quasi) sobrio si limita a mangiare, bere e dormire in loco, uscendo per orinare nell’aiuola antistante l’ingresso principale. Ovviamente riempiendo l’aria del suo profumo, mischiato al fumo delle sigarette che in barba al divieto fuma tranquillamente, lasciando i mozziconi a terra. Accende, o meglio spegne le luci a suo piacimento, per non essere disturbato nel sonno, costringendo così le infermiere ad avanzare nella penombra, quando non al buio, tanto che sono solite procedere due a due, per paura che possano essere molestate. Aggiungo infine che quello che si potrebbe definire più che "inquilino", "occupante abusivo" entra a proprio piacimento anche nelle sale del Pronto Soccorso, infischiandosene di tutto e tutti, medico, infermieri e soprattutto pazienti e parenti. Sottrae dalle barelle cuscini e lenzuola, sordo se non imprecante per i tentativi, vani, di impedirglielo. D’altra parte in tutto l’Ospedale non è presente la forza pubblica, né alcun tipo di vigilanza se non su chiamata, ovviamente coi relativi tempi d’intervento. Vengo però ora al punto che vorrei segnalare e che mi ha spinto a scriverle. Lo scorso 12 agosto ho personalmente assistito ad una serie di minacce pesanti nei confronti di un ricoverato in un reparto del nosocomio, ad opera del suddetto. L’infermiera che accompagnava il paziente era comprensibilmente spaventatissima per l’atteggiamento estremamente aggressivo dell’"ospite". Faticai non poco, dovetti fronteggiarlo e spintonarlo per alcuni minuti urlando più forte di lui, per avere la meglio e cacciarlo».
La Direzione dell’azienda ospedaliera, da noi contattata, fa sapere che la situazione è ben nota e che già diverse azioni sono state intraprese per allontanare l’uomo. Sono state coinvolte l’amministrazione di Cittiglio con i servizi sociali e le forze dell’ordine intervenute più volte. Molte le querele per interruzione di pubblico servizio depositate senza, al momento, ottenere efficaci risposte. Per tentare di evitare la presenza di estranei è stato installato un dispositivo che regola l’ingresso in ospedale. Tale dispositivo è ora stato successivamente spostato in una zona più riservata perché era stato più volte manomesso. « Si assicura – spiega il direttore Callisto Bravi – che questa Direzione si sta attivando per trovare una soluzione definitiva al problema. Nei giorni scorsi è stato effettuato un ulteriore sopralluogo per individuare nuove misure che eliminino i disagi provocati dal soggetto in questione».
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