Laurenza fa i conti in tasca al suo Varese
Spese per la prima squadra abbassate di un terzo, ricerca del secondo sponsor, piano-debiti entro novembre. Ecco come procedono le mosse per garantire stabilità al club biancorosso
Il presidente del Varese, Nicola Laurenza, parla e sorride con tutti ma nell’ultimo periodo ha ridotto le occasioni ufficiali di confronto con la stampa, centellinando gli interventi ed esponendosi solo in alcuni passaggi chiave. Un segno di fiducia verso i collaboratori che di volta in volta intervengono sulle aree di rispettiva competenza ma anche un modo di sottolineare quali sono i momenti più significativi del suo operato.
E oggi (martedì 16) è uno di quelli, visto che il 38enne numero uno biancorosso ha deciso di tenere un incontro informale per fare il punto sulla situazione finanziaria del club che ha appena superato indenne la scadenza fiscale del 15 settembre che, se non rispettata, avrebbe portato altri due punti di penalizzazione e a seguire una serie di ritardi pericolosi.
VASCELLO IN NAVIGAZIONE – Nella piccola ma accogliente sala hospitality dello stadio, Laurenza usa soprattutto due paragoni per descrivere il suo Varese che diventa, di volta in volta, un vascello in navigazione o una famiglia allargata. E non lesina paragoni marinari (o familiari) quando spiega gli ultimi giorni. «La scadenza di questi giorni veniva dall’onda lunga del passato e sono felice di avere ottemperato agli obblighi. Devo dire anche che sono contento di come ognuno, in società, stia facendo il proprio dovere: nessuno dei tanti componenti dell’equipaggio mi ha deluso anzi, tutti stanno mostrando le proprie abilità. Questo è ciò che voglio vedere anche in futuro, perché in una stagione lunga le tempeste possono arrivare: se qualcuno tentenna, tutti gli altri devono essere pronti a sostenerlo e a ricordargli di essere parte della famiglia biancorossa». E solo in casi estremi, ricorda, chi sgarra può essere lasciato al proprio destino.
COSTI ABBATTUTI – A Laurenza viene anche chiesto di fare i numeri. Dove si sono trovate le risorse per evitare altre penalizzazioni? Dove se ne troveranno in futuro? E in soldoni, di che cifre si parla in casa Varese?
«Già la squadra dello scorso anno – spiega Laurenza – costava tra 1 e 1,5 milioni in meno delle precedenti (quelle "da playoff", fatti o sfiorati). In questa stagione siamo scesi di quasi altri 2 milioni e in questo momento le spese per la prima squadra sono leggermente al di sotto degli introiti garantiti dalla Lega». E cioé poco oltre i 4 milioni di euro. «Coperto questo costo, con un leggero disavanzo positivo, il resto del bilancio deve essere garantito da biglietti, abbonamenti e sponsorizzazioni varie. Per quanto riguarda la prossima tranche di pagamenti fiscali invece, sarà di circa 1 milione, dei quali però abbiamo già in cassa l’80%, grazie allo sblocco della fidejussione della passata stagione». Tra l’altro Laurenza tiene ad applaudire la mobilitazione dei tifosi che hanno organizzato una lotteria di raccolta fondi estiva, che dovrebbe aver fruttato circa 10mila euro. Andranno a sostenere una serie di spese del settore giovanile.
SPONSOR D’ORO – Dove invece Laurenza preferisce non dare numeri, ma suggerisce agli interessati un contatto diretto, è sullo sponsor principale che come noto è da anni la sua azienda, "Oro in Euro". L’impressione è che quella scritta sulla maglia continui a dare un buon ritorno alla catena di negozi presidenziale, lui intanto spiega: «Parliamone: se il Varese guadagnasse da un cambio di abbinamento sarei disposto a togliere il mio marchio. Intanto però ricordo che resta sempre un secondo spazio sulla maglia, libero per un investitore che voglia sostenere il Varese».
DEBITI E TAGLI – Oltre alla gestione ordinaria, sul Varese continuano a gravare i debiti accumulati – con erario e creditori – negli anni scorsi. Una soluzione non c’è ancora, ma c’è una data in cui dovrebbe essere presentato un piano di rientro. «Ho dato il compito all’amministratore delegato Michele Lo Nero, penso che tra un mese e mezzo (a inizio novembre ndr) potremmo ritrovarci per presentare anche quella "partita". Non sono gli unici debiti; intanto ci stiamo muovendo: c’era un ritardo di sei mesi con gli steward ai quali stiamo per versare il saldo della stagione scorsa».
Chi invece chiede conto di possibili tagli al vivaio, ha la sua risposta: «Anche lì ci sarà una razionalizzazione, come in tutte le aree del club – avverte il presidente – ma la diminuzione di risorse sarà molto minore rispetto ad altre situazioni. Abbiamo calcolato che il budget per il settore giovanile scenderà di circa un settimo: pochissimo a confronto, per esempio, con quello della prima squadra che si è abbassatto di oltre il 30%. Inoltre, sempre parlando di vivaio, sono convinto che si debba investire anche nelle categorie più basse, dove in passato non abbiamo intercettato alcuni talenti nati sul territorio e finiti ad altre società. Produrre giovani che alimentino la prima squadra rimane una grande priorità per la sopravvivenza del Varese a questi livelli».
CANNELLA: UNA VIRTU’ – Infine Laurenza spiega perché nell’area tecnica si è fatto posto a una nuova figura, quella di Beppe Cannella. Senza dirlo apertamente, il presidente conferma che l’accordo tra il dirigente e il club risale a una scelta di Enzo Montemurro, ma poi spiega: «Abbiamo fatto di necessità virtù, e vi assicuro che Cannella – uomo di grande esperienza – si è coordinato molto bene con il nostro Lele Ambrosetti. Insieme hanno portato avanti un mercato a costo zero che, anzi, potrebbe fruttarci parecchi introiti con le valorizzazioni. Grazie al loro lavoro sono arrivati giovani interessanti, mosse non scontate visto che avevano (Capezzi, Petkovic ndr) diversi ammiratori in altre società».
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