I commercianti: “Basta con i cortei che militarizzano la città”

Appello dei commercianti chiedono al Prefetto e alla Questura una presa di posizione chiara "in merito alle manifestazioni che paralizzano la città"

«Vogliamo essere liberi di fare il nostro lavoro. Il Prefetto venga a Saronno e parli con i nostri commercianti». Parole dei commercianti di Saronno che tramite l’associazione di ategoria Ascom chiedono al Prefetto e alla Questura una presa di posizione chiara «in merito alle manifestazioni che paralizzano e militarizzano la città di Saronno». Il riferimento è ai tanti cortei che si sono svolti in questi mesi e che hanno reso necessario l’intervento di decine di uomini di Polizia e Carabinieri in assetto anti-sommossa, oltre alla presenza di camionette e auto delle forze dell’ordine. 
 
«I commercianti sono esasperati da questa situazione – spiegano da Ascom -. Le continue manifestazioni di protesta, ora aggravate anche da atti vandalici, nonché dalla preannunciata riproposizione di tali eventi con cadenza costante, stanno monopolizzando la nostra città. Se fino ad oggi la nostra linea è stata quella di non uscire sugli organi di stampa per evitare di aumentare la percezione di insicurezza nei consumatori, ora siamo costretti a rompere questo silenzio e prendere posizione per chiedere alle Istituzioni di metterci in condizione di fare il nostro lavoro». Queste sono le parole di Antonio Renoldi, presidente di Confcommercio Ascom Saronno sulla calda situazione sociale che vive la Città.
 
Renoldi parla a nome dei commercianti di Saronno e prosegue: «Se il Questore di Varese, Dott. Francesco Messina, sostiene che a Saronno non c’è un problema di ordine pubblico avrà certamente fondate ragioni che lo suffragano. Ma non va trascurato un aspetto molto importante che sta mettendo Saronno con tutti i suoi abitanti e operatori del commercio in ginocchio: l’elevata percezione di insicurezza dei consumatori e della cittadinanza. Le continue manifestazioni di protesta inducono i consumatori ad andare altrove e questo genera un danno enorme nel commercio del territorio ed aumenta la grave crisi ai consumi. E se esiste il “diritto al dissenso” vorremo capire quanto dovrà ancora penalizzarci».
 
«Non possiamo più attendere oltre. La situazione deve essere risolta per garantirci il diritto e la libertà di lavorare: diritti di rango Costituzionale esattamente quanto quello di dissentire, ma che, ben si noti, a comprova della loro prevalenza e della loro natura fondativa dell’intero ordinamento statuale, sono sanciti ed espressi non a caso addirittura nel I° articolo della Costituzione della Repubblica Italiana, così sovente invocato in questi tempi di crisi, ed a cui ogni altro articolo e diritto costituzionale segue e consegue. Non possiamo inoltre sottacere che ogni giorno che passa in queste condizioni è per noi un danno. E’ per questo motivo che facciamo nuovamente appello al Sig. Sindaco di Saronno ed al Sig. Questore perché facciano il possibile per riportare a Saronno quella tranquillità che da troppo tempo manca. Ma deve essere fatto subito: altrimenti lo scotto da pagare sarà sempre più alto e la nostra città vedrà crollare il commercio di vicinato che costituisce il tessuto economico del territorio. Al Sig. Prefetto, Dott. Giorgio Zanzi, chiediamo pubblicamente che venga a Saronno e parli con i nostri commercianti sentendo la loro voce. Solo così, uscendo dagli uffici del potere, potrà toccare con mano cosa stanno passando. Sono certo che il Sig. Prefetto accetterà questo invito».
 

Infine, per agire ancor più da vicino, Confcommercio Ascom Saronno accoglierebbe la proposta lanciata dal Sindaco di Saronno durante l’ultimo Consiglio Comunale, di sedere a un Tavolo per la sicurezza, purché sia la volta buona per venire a capo di un problema ormai inaccettabile. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2014
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