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Allagata la piana del Margorabbia, via dalle case 120 persone
L’affluente del Tresa fa paura e costringe le autorità ad optare per lo sfollamento: tante le famiglie che hanno preferito dormire fuori casa. Cronaca di una serata incui l’acqua ha lasciato il segno
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La pioggia che per l’intera giornata di oggi mercoledì 5 novembre è scesa ininterrotta su tutta la provincia ha lasciato il segno nella serata di oltre un centinaio di persone sfollate dalle loro abitazioni perché il fiume Margorabbia è uscito dagli argini fra le località Riviera e Cucco nel comune di Montegrino Valtravaglia, nel Luinese.
A partire dalle 18 il sindaco Mario Prato con al seguito forze dell’ordine e protezione civile ha bussato alle porte degli oltre 120 residenti di via Martiri di San Martino che hanno valutato cosa fare: in molti si sono spostati a casa di parenti, altri hanno atteso che il Margorabbia scendesse fino a tarda ora, con le orecchie tese e gli occhi fissi sui lampeggianti dei vigili del fuoco che in forze presidiavano i punti di esondazione. Per una decina di residenti è stato messo a disposizione lo spazio di una struttura per anziani. (I residenti lasciano le case GUARDA ILVIDEO)
«No, non ho paura, ma mia moglie e la piccola le faccio dormire dai parenti» – spiega il signor Melcore, con in braccio una bimba di neppure un anno, che adagia gentilmente sul seggiolino di una monovolume bianca pronta a partire: ha il motore acceso, la moglie arriva, un bacio e via. Forse lui rimarrà nella sua abitazione, che dà sulla sponda sinistra del Margorabbia, ma a suo rischio e pericolo.
Guarda la scena il vigile Daniele Nuovo, che vive e lavora a Castronno ed è rimasto in mezzo al disastro: era passato in zona dopo il servizio per dare una mano alla sorella che vive da queste parti, ma è in divisa. Il sindaco di Montegrino lo ha visto e lo precetta al volo per aiutare.
Nel frattempo lungo l’altra sponda a preoccupare è il muro di contenimento del fiume: alle 20 si sparge la voce che stia cedendo: sindaco e forze dell’ordine si confrontano di continuo, si guarda il ponte che dista pochi metri e che è chiuso al traffico come tutti i ponti da qui a Luino, pure quello a grandi arcate che premette l’ingresso in città dalla statale 394 è stato bloccato al traffico nel pomeriggio: troppo rischioso attraversarlo, troppo carico d’acqua che si abbatte sulla struttura. Poi l’allarme sembra rientrare.
A fare le spese dell’uscita degli argini del Margorabbia è stata per prima una donna che guidava nel pomeriggio con a bordo i suoi figli lungo la strada del Cucco: è una parallela alla statale che porta a Voldomino, frazione di Luino: tutti salvi, aiutati da alcuni automobilisti in transito, ma l’auto è rimasta sepolta da un metro d’acqua. In questo tratto il fiume ha allagato anche una vecchia casa con un anziano che verso l’ora di cena guardava a tratti preoccupato, a tratti stupito quello che stava accadendo a pochi metri dal suo uscio. (GUARDA IL VIDEO)
Proseguendo verso Luino sulla statale altre case rimaste a bagno, altre attività produttive, soprattutto nella zona dei Premaggi a Germignaga: qui la guardia di finanza attorno alle 21 cerca di capire cosa fare con alcune persone che sembrano essere i residenti del primo piano di una manifattura che ha l’acqua alle scarpe. Poi più in là verso Luino ogni ponte è presidiato da un lampeggiante blu o arancione a seconda che siano postazioni di protezione civile o dell’Anas: i residenti delle zone che costeggiano il corso d’acqua hanno messo in salvo le auto per paura dell’allagamento. Dalla Valcuvia si contano almeno dieci mezzi di soccorso della protezione civile e dei vigili del fuoco che si alternano a scrosci d’acqua potentissimi e vere e proprie onde che piovono sui cristalli delle poche auto in giro. Ci si prepara a una notte di lavoro e preghiere, perché di acqua non ne cada più.
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