Ghiringhelli: “Spegnere Accam costa troppo”
L'amministratore delegato della società che gestisce il termovalorizzatore di Borsano ha presentato il business plan auspicabile per l'impianto che prevede la rigenerazione di un forno, il centro riciclo e il compostaggio
Rigenerare una linea del termovalorizzatore, avviare la fabbrica dei materiali e realizzare un impianto per il recupero dell’umido. Sarebbe questo lo scenario che Accam sta disegnando per il prossimo futuro a conclusione del tavolo tecnico avviato ad aprile di quest’anno e presentato dall’amministratore delegato della società che gestisce l’impianto di Borsano, Giorgio Ghiringhelli. L’a.d. ha reso noti i risultati del lavoro fatto nei mesi scorsi dagli esperti chiamati a decidere l’alternativa al revamping completo dell’impianto, ormai tramontato sia per il costo eccessivo che per la decisione della Regione di portare allo spegnimento gli impianti di incenerimento più obsoleti.
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Con una serie di slide Ghiringhelli, affiancato dal presidente di Accam Roberto Antonelli e dal direttore Polleri, ha messo in evidenza tutti gli scenari possibili presentando come quello più auspicabile il mix tra incenerimento, gestione della frazione umida e fabbrica dei materiali. Secondo Ghiringhelli, infatti, chiudere definitivamente la parte di incenerimento comporterebbe una perdita di valore complessivo dell’impianto. Inoltre, sottolineano da Accam, la chiusura dell’impianto comporterebbe la necessità di una bonifica stimata in 8 milioni di euro e anche una perdita di posti di lavoro non indifferente.
Ora dovranno essere i comuni soci, entro il 15 dicembre, a scegliere quale sarà la strada da intraprendere. Alcuni comuni dell’Altomilanese hanno già espresso la propria preferenza per la cosiddetta fabbrica dei materiali senza incenerimento ma a pesare saranno i voti dei tre comuni principali: Busto Arsizio, Gallarate e Legnano. Si sono già espressi in maniera contraria al business plan di Ghiringhelli, il Movimento 5 Stelle (leggi qui) e l’associazione Rifiuti Zero che hanno sottolineato come si assista «ad una corsa in avanti dell’azienda rispetto al lavoro
collegiale del tavolo che pur vicino all’approdo risulta ancora in divenire , e per la seconda volta riteniamo giusto sottolineare la cosa ai Sindaci intervenuti auspicando che ai prossimi incontri siano presenti tra i relatori anche i tecnici che stanno lavorando al tavolo, oltre all’azienda».
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