Il Cipe approva il piano di smaltimento delle terre dell’Arcisate-Stabio
Via libera del Comitato Interministeriale per la programmazione economica. Prevista la ri-ambientalizzazione di due aree in prossimità alla linea ferroviaria, ora si devono muovere le aziende
Il Cipe ha approvato il progetto che risolve definitivamente il problema delle terre e rocce da scavo derivanti dalla realizzazione del collegamento ferroviario Arcisate-Stabio.
Il progetto prevede la ri-ambientalizzazione di due aree in prossimità alla linea ferroviaria (il sito CSfb02, individuato ad Arcisate e l’ex Cava Femar a Viggiù), che accoglieranno le terre da scavo in esubero.
Lo fa sapere l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alberto Cavalli che ha partecipato a Roma alla riunione del Comitato Interministeriale per la programmazione economica. "Ho personalmente chiesto al presidente del Consiglio Matteo Renzi – aggiunge Cavalli – non solo che i lavori possano riprendere al più presto, ma anche che questi procedano a ritmo spedito". "Mi piacerebbe che in concomitanza dell’apertura della tratta svizzera prevista fra poche settimane – conclude Cavalli – il cantiere sia a pieno regime. Così si potrà anche comunicare la data di fine lavori e dare qualche certezza ai cittadini".
Il via libera del Cipe è, tuttavia, una parte fondamentale e importante ma non risolutiva della vicenda. Adesso servono altre autorizzazioni e soprattutto l’accordo fra le aziende e i sindaci dei comuni coinvolti restano molto preoccupati.
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