“Se lui mi picchia la colpa è mia”
Una ricerca di Terre des Hommes fotografa una preoccupante deriva sul tema tra le giovani generazioni: per il 65% la colpa delle violenze è delle donne, il 20% giustifica abusi su fidanzate troppo gelose e 1 su 2 ritiene l’uomo ancora al vertice della famiglia
Non è facile superare gli stereotipi che accompagna il delicato tema della violenza di genere, anche tra i più giovani: lo testimoniano le risposte di oltre 1.300 studenti delle scuole secondarie superiori italiane raccolte in un questionario somministrato dalla Community ScuolaZoo per la Campagna Indifesa di Terre des Hommes. I dati raccolti e diffusi in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne fotografano una situazione ben lontana dalla realtà e decisamente preoccupante.
Sul versante delle vittime persiste una diffusa forma di colpevolizzazione della donna, anche se indiretta: quasi il 70% dei ragazzi intervistati concorda sull’affermazione per cui “se una donna viene maltrattata continuamente la colpa è sua perché continua a vivere con quest’uomo”. Tra l’altro, per quasi 4 ragazzi su 10, la violenza è considerata un fatto “interno alla coppia” in cui nessun altro dovrebbe intromettersi.

Il carnefice, invece, trova ampie giustificazioni. Oltre l’80% degli intervistati si dice completamente o parzialmente d’accordo con l’affermazione che “gli uomini che maltrattano lo fanno perché hanno problemi con l’alcool o droghe” mentre per il 90% dei giovani a generare la violenza sarebbero semplicemente “squilibri psichici”.

Dati che destano più di una perplessità su come viene raccontata la violenza di genere in Italia. Ma ancora più preoccupazione deriva dal fatto che, in ogni caso, punire una fidanzata troppo gelosa con una punizione fisica venga giustificata da più del 20% degli intervistati.

Un dato positivo, forse l’unico incoraggiante, arriva dal rapporto con i figli. Secondo il 74,8% di questi adolescenti la violenza domestica non deve essere sopportata dalle vittime, neanche per il presunto bene dei figli. Forse è ancora poco, ma almeno sembra emergere chiara la consapevolezza che un rapporto violento non può che generare altra violenza o malessere.

Meno eclatante, ma forse ancora più interessante per le linee di fondo che sembra fare emergere, è il quadro che esce dalla risposta alle domande sul ruolo della donna e sugli stereotipi di genere ma non è per nulla confortante. Infatti, se è vero che per quasi il 92% degli intervistati "le decisioni importanti che riguardano la famiglia devono essere prese di comune accordo tra i coniugi", è anche vero che:
Il 59,3% è d’accordo con l’affermazione che "occuparsi della casa e della famiglia è una prerogativa della donna";
Il 65,6% è d’accordo con l’affermazione che nella nostra società "il ruolo della donna è principalmente quello di madre" e qui non si sa se è solo una constatazione dei fatti o l’idea di una suddivisione "naturale" dei ruoli.
Passa dunque, anche tra ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, l’idea che alcuni compiti siano più "naturali" per le donne, visto che per il 44,6% degli intervistati "gli uomini non sono capaci di svolgere le attività domestiche" mentre circa il 30% si è detto molto o parzialmente d’accordo con l’idea che per un uomo sia "umiliante svolgere lavori domestici".
Al fine di combattere preconcetti e discriminazioni presenti nei preadolescenti e fornire agli insegnanti e ai genitori degli strumenti efficaci per individuare situazioni di disagio potenzialmente pericolose, Terre des Hommes ha condotto incontri di sensibilizzazione e prevenzione della discriminazione di genere nelle scuole secondarie di primo grado. Dai corsi è nato, sotto il patrocinio del Dipartimento Pari Opportunità, il primo manuale per le scuole medie che ha preso il titolo dal corso stesso “Di Pari Passo” pubblicato da Settenove. Sul tema della violenza sui bambini Terre des Hommes ha realizzato 5 pillole in animazione di “Mimì Fiore di cactus”. Una goccia in un oceano di stereotipi e ignoranza.
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