Uomini e violenza, sul palco rivive il dramma di Stefano Cucchi

Il 7 Novembre a Villa Bossi la distanza tra il palco e le sedute non sarà mai stata così breve, perché i monologhi della romana Chiara Spoletini parleranno di uomini e violenza

Che il teatro, specchio della società, sia l’arte più socialmente utile è cosa nota. Ma se la società rappresentata è quella di oggi l’utilità raddoppia, e se è descritta da una giovane autrice italiana raddoppia ancora. Il 7 Novembre a Villa Bossi la distanza tra il palco e le sedute non sarà mai stata così breve, perché i monologhi della romana Chiara Spoletini parlano di uomini e violenza, violenza consumata molto recentemente e nota a tutti tramite le pagine della cronaca nera. Uno fra tutti: Stefano Cucchi, morto nel 2009 e ancora oggi su tutte le prime pagine dei giornali, chiede a gran voce una spiegazione, una verità che abbia il sapore giusto e non quello guasto dell’insabbiamento e della menzogna. Se potesse parlare, cosa ci direbbe? Lui e altri uomini, chi carnefice chi vittima, saranno interpretati da due donne, le attrici Sarah Collu e Serena Nardi, per la regia di Vittorio Bizzi.

Dal programma di sala redatto dal regista:

A volte si muore, a volte si uccide.
Sappiamo che di solito la morale della favola è qualcosa del tipo “a volte si muore e a volte si vive”, ma non in MEN, qui non sopravvive quasi nessuno. La regia nella cronaca bagna soltanto il pennello, e poi disegna le urla, le botte, i sogghigni del destino in un modo tutto suo, straniante e sofferente, lirico e violento.
C’è chi muore: ammazzato, naturalmente. Perché? La gente di solito risponde: perché l’omicida ha avuto una scatto d’ira, oppure perché è un criminale… Ma noi non abbiamo chiesto “perché è stato ucciso?”, la domanda era “perché è morto?” E qui cambia tutto, i morti se ne fregano dell’assassino, si chiedono soltanto “perché sono morto? Non è umano rispondere a questa domanda, ma è umano provarci.
C’è chi uccide: esistono storie in cui la vita raggiunge un punto, una soglia del dolore tale che siamo costretti a commettere un atto che cambi tutto. Purtroppo in questo mondo si può tornare indietro da quasi ogni cosa, così per riuscire davvero nell’impresa bisogna implorare la polizia, i tribunali, Dio, insomma chiunque sia irrimediabilmente più forte di noi, quelli “contro i quali non si può nulla”, di prenderci con sé. Perché così siamo liberi, liberi da questa vita, felici di non avere più alcuna possibilità di tornarci.
L’omicidio è la grande rivoluzione di questa gente.
MEN: uomini morti, uomini assassini, uomini morti senza chiederlo, uomini vivi che chiedono la morte, uomini liberi, uomini liberi nella morte, uomini liberi in galera, uomini prigionieri, prigionieri di errori, di ricordi, della libertà, di donne, uomini interpretati da donne. Uomini.
Una produzione che vede la collaborazione di GIORNI DISPARI TEATRO, ACCADEMIA EUROPEA VILLA BOSSI, Sarah Collu e Serena Nardi, Vittorio Bizzi, e i musicisti Ilir Lara e Carlo Chiaravalli impegnati nel dar voce alle parole graffianti e vere di Chiara Spoletini, la cui scrittura riesce a rompere il silenzio e ci impedisce di dimenticare che anche noi siamo UOMINI.

MEN: a volte si muore, a volte si uccide
Venerdì 7 Novembre 2014, ore 21
Antica Cantina di Villa Bossi,via C. Bossi 33. Bodio Lomnago
MEN
di Chiara Spoletini
con Sarah Collu e Serena Nardi
Chitarra acustica: Ilir Lara, Basso elettrico: Carlo Chiaravalli
Regia: Vittorio Bizzi
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: info@villabossi.it
Ingresso € 10

 

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Pubblicato il 06 Novembre 2014
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