Dopo un’attesa di due anni, il “monoblocchino” è pronto a partire

Entro fine anno è atteso l'arrivo del reparto trasfusionale. L'arrivo dei diversi reparti è in programma, però, dalla prossima primavera

È pronto quasi da due anni ma per la sua entrata in funzione occorrerà aspettare ancora qualche mese. Solo il centro trasfusionale potrà tagliare il traguardo nei tempi annunciati più e più volte. Parliamo del “monoblocchino”, la palazzina di 4 piani sorta all’interno dell’ospedale di Circolo, proprio di fronte all’ex geriatria. 

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Il cantiere nel “monoblocchino” 4 di 13

I lavori edili sono terminati nel 2012 e i collaudi ultimati a settembre dello scorso anno. Poi qualche intoppo burocratico è intervenuto rallentando la nuova disposizione dei reparti. In effetti, più che di burocrazia, occorre parlare di finanziamenti: i soldi per gli arredi, infatti, hanno tardato ad arrivare, e solo la volontà del direttore generale Bravi di arrivare al traguardo ha permesso di raccogliere i fondi mancanti dal bilancio aziendale.

Alla fine, i costi per completare il monoblocchino sono stati di oltre 4 milioni di euro: 2 milioni per gli arredi, 600.000 per i componenti di ufficio, 700.000 euro per realizzare il trasporto leggero (che eviterà l’impiego di 5 trasportatori, chiamato “personale di pedonaggio”), e 800.000 per il trasporto pesante. 

La nuova struttura è stata pensata per accogliere gli ambulatori, al secondo piano, lo stesso piano dove saranno collocate zona del cup e accettazione. Qui saranno trasferiti la medicina del lavoro, la dermatologia e la diabetologia, tutte unità oggi radunate in un’unica palazzina che verrà svuotata per attuare un progetto preciso, che il direttore Bravi non vuole ancora svelare. Ci sarà poi la degenza della dialisi con 6 stanze per 10 posti letto totali ( due camere singole).  

Il primo piano ospiterà l’area dedicata al centro trasfusionale e alle donazioni: 12 postazioni divise in due sale distinte con annessa una piccola sala chirurgica. Oltre alla parte aperta al pubblico, ci saranno i laboratori per la lavorazione delle sacche di sangue, sacche destinate anche gli ospedali di Busto Arsizio, Gallarate e Como. Lo spazio del trasfusionale sarà lilla mentre per il reparto destinato alla dialisi è giallo e arancione. 

Al pian terreno troverà posto il “core lab”, un grande spazio tecnico dove verranno lavorate le provette che arriveranno attraverso i robot del “trasporto leggero” dal monoblocco. 

L’ultimo piano, infine, ospiterà l’anatomia patologica e la genetica, unità operative attualmente collocate nella sede dell’Asl di via Rossi. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Dicembre 2014
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