Fuga dal carcere, spunta una chiavetta con foto compromettenti

Spunta una chiavetta USB nell’indagine sui cinque agenti della polizia penitenziaria che sarebbero coinvolti nella clamorosa evasione dei Miogni del febbraio 2013 e arrestati questa settimana. Custoditi nella chiavetta dati su decine decine di donne (forse una trentina in tutto) e si parla anche di alcune fotografie compromettenti tra le quali potrebbero esserci anche quelle delle ragazze che sarebbero state oggetto di scambio tra gli agenti e i detenuti.
Il romeno Victor Sorin Micla, organizzatore dell’evasione,  avrebbe insomma “pagato” con prostitute e prestazioni di vario genere (pare dalla chiavetta Usb sequestrata, soprattutto sesso orale) le guardie ottenendo così il silenzio la sera dell’evasione.
Altri particolari emergono invece per quanto riguarda uno degli agenti arrestati, Angelo Cassano che davanti al gip avrebbe spiegato di non aver agevolato in alcun modo l’evasione ma di aver intrattenuto rapporti con un detenuto italiano perché avrebbe voluto che la famiglia del carcerato assumesse il cognato nel ristorante che gestiva. Trovato e Russo invece si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre Petricone, Di Pietro e Cassano, appunto, hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari: tutti e tre si sono professati innocenti ed estranei all’evasione. Petricone e Di Pietro, hanno anche negato di aver mai avuto rapporti sessuali con prostitute.