Imborgia prende il timone di un Varese più sereno
Il nuovo vicepresidente sovraintenderà all'area tecnica biancorossa: "Squadra in difficoltà, ma aperta al lavoro". Sorride Laurenza: con il dirigente è arrivato anche un finanziatore che per ora resta misterioso
Fisico imponente, profonda conoscenza degli uomini e delle storie di calcio, parlata toscana acquisita a Viareggio, a tradire le origini siciliane. Il dirigente a cui il Varese di Nicola Laurenza affida nuove speranze, Antonino Imborgia, si è presentato oggi – mercoledì 17 dicembre – nella sede del club biancorosso, dopo aver assistito a un allenamento della squadra e aver preso contatto con la nuova realtà e con le persone (a partire da mister Bettinelli) che ne sono il motore.

Un innesto, quello di Imborgia, collegato ma indipendente rispetto alle novità finanziarie che si registrano in via Manin: «Abbiamo preso i classici due piccioni con una fava» sottolinea con un sorriso il direttore generale Giuseppe D’Aniello, che ha affiancato Laurenza e Imborgia in conferenza stampa, e probabilmente è proprio così. Il presidente infatti ha appena stretto un «importante accordo economico-commerciale» (sono parole su cui Laurenza torna più volte) con un investitore basato in Svizzera il quale ha già rispettato con puntualità e celerità gli accordi sul primo versamento monetario e che permette alla dirigenza varesina di dormire sonni tranquilli anche per il futuro. Chi è, cosa fa e quanto in che termini si è avvicinato il misterioso finanziatore non è per il momento stato rivelato (la promessa è che più avanti ne sapremo di più: ci contiamo, perché i silenzi in questo campo non ci piacciono ndr); intanto però si sa che è una conoscenza in comune tra Laurenza e Imborgia e ciò ha portato anche all’accordo con il nuovo vicepresidente.
Un incarico che andrà suddiviso con Paolo Vitiello, uno dei due soci napoletani di mister “Oro in Euro”: «Come sapete sono stato inibito a seguito delle penalizzazioni; per questo, pur restando amministratore delegato non posso svolgere alcune funzioni da presidente e quindi Vitiello mi sostituirà in alcune incombenze. Antonino invece entra con pieni poteri in ambito sportivo, viste le sue competenze: arriva ad arricchire il nostro staff e per il momento coprirà anche le funzioni di Spartaco Landini, che naturalmente aspettiamo a braccia aperte». Imborgia quindi va a coprire un’area abbastanza vasta e sarà anche il principale giocatore alla scacchiera del prossimo calciomercato, durante il quale vedremo ancora all’opera Beppe Cannella che continua a essere consulente esterno per le operazioni di compravendita. «I nostri nuovi partner per ora restano senza ruolo – puntualizza Laurenza (che parla al plurale, perché a chi ha già contribuito potrebbe aggiungersi qualcun’altro) – Per quello ci saranno tempi, luoghi e modi. Queste persone hanno deciso di investire nel Varese perchè credono nella possibilità di valorizzazione dei giovani che escono dal nostro vivaio: ci forniscono un aiuto importante che mi permette di avere più tempo per il resto del lavoro di cui il Varese ha bisogno».

Imborgia, che è dirigente navigato, per il momento non fa proclami né promesse, però analizza la situazione dopo aver studiato il Varese di questo difficile scorcio di stagione: «L’idea che mi sono fatto sulla squadra non è negativa: ha raccolto 19 punti sul campo e questo non è un risultato così brutto. Forse avrebbe aiutato giocare senza avere la spada di Damocle delle penalità: talvolta un po’ di fiducia o di sicurezza trasforma le squadre. Il Varese attuale ha sicuramente alcuni difetti, che non vi dirò, ma sui quali credo sia possibile intervenire». Ovvio che il primo pensiero corre al mercato di riparazione: «Cambierà poco con le trattative, perché in Serie B a parte poche squadre non c’è grande disponibilità monetaria. E poi anche se anche avessi 2 milioni in più i movimenti e i modi per operare sarebbero gli stessi. In passato, in questa categoria, mi è capitato di vendere a gennaio anche alcuni pezzi grossi, a partire da Nainggolan a Piacenza, riuscendo però a raggiungere l’obiettivo salvezza o promozione a fine stagione. E ricordo che se produrre un risultato importante porta al disastro economico, allora meglio tenere le cose più misurate: facciamo il passo giusto, anzi, più corto della gamba se necessario».
Il nuovo vicepresidente esclude avvicendamenti in panchina e, anzi, nega con forza il fatto che il Varese avrebbe contattato Marcolin nei giorni scorsi, notizia trapelata dai soliti siti pieni di news di mercato (e Marcolin avrebbe rifiutato, sempre secondo lo stesso “dispaccio”). E nega la possibilità che possa essere lasciato andare Capezzi: «Se arriva una proposta finanziariamente irrinunciabile per un nostro giocatore, allora lo cederemo, ma non vendo uno che non è di mia proprietà». E infine ribadisce: «Qualche problema, la squadra ce l’ha, ma prima bisogna capire se ciò è acuito dalla difficoltà del momento: cosa che succede. Oggi però all’allenamento ho trovato un gruppo sano, aperto al lavoro, vicino al mister. Ora arriva una serie di tre partite estremamente indicative che ci darà la possibilità di vedere da vicino come e dove eventualmente intervenire; ho già alcune idee, ma non le anticipo».
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