Imu e Tasi, ultimo giorno per pagare
Atteso un gettito di oltre 44 miliardi di euro anche per versamenti di Iva, Irpef e altre imposte
Scade oggi per oltre 24 milioni di proprietari di immobili, il termine per il pagamento del saldo di Imu e Tasi.
L’Imu è dovuta solamente sulle seconde case o sulle abitazioni principali e relative pertinenze appartenenti alle categorie A1, A8 e A9: viene applicata l’aliquota 2014 che potrebbe aver subito modifiche rispetto a quella relativa all’acconto di giugno, richiedendo a quel punto un nuovo calcolo su base annua da cui detrarre l’importo già pagato.
La Tasi riguarda tutti gli immobili e viene pagata non solo dai proprietari ma anche dagli inquilini: chi ha già versato l’acconto a giugno od ottobre deve pagare esattamente lo stesso importo anche per il saldo mentre chi paga per la prima volta le aliquote sono stabilite per legge all’1 per mille.
Per il pagamento ci sono due strade: utilizzare i bollettini postali precompilati (i comuni avevano la possibilità di inviare ai contribuenti) o compilare un bollettino postale standard o il modello F24 utilizzando i relativi codici tributo: per l’Imu “3913” per i fabbricati rurali ad uso strumentale, “3914” per i terreni, “3916” per le aree fabbricabili e “3918” per gli immobili diversi dalla prima casa; per la Tasi “3958” per l’abitazione principale e relative pertinenze, “3959” per i fabbricati rurali ad uso strumentale, “3960” per le aree edificabili, “3961” per gli altri fabbricati. A Gallarate il Comune ha avuto problemi nell’invio dei bollettini precompilati e ha stabilito la possibilità di pagare senza interessi di mora (clicca qui per la comunicazione completa)
La scadenza fiscale di questi giorni porterà nelle casse dello stato un gettito di 44 miliardi di euro: oltre all’Imu e alla Tasi c’è infatti anche da contabilizzare il versamento dell’Iva, delle ritenute Irpef relative ai lavoratori dipendenti, delle ritenute Irpef degli autonomi, dell’imposta sostitutiva legata alla rivalutazione del Tfr, delle ritenute sui bonifici riconducibili alle detrazioni Irpef e, in moltissime località, anche dell’ultima rata della Tari.
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