“Sono volontario perché…”: storie di uomini che amano il prossimo
Il 10 di gennaio parte il nuovo corso alla Croce Rossa del Medio Verbano: ecco il racconto di due gaviratesi che hanno indossato la divisa di soccorritore da qualche mese
«Il mio sogno era fare il vigile del fuoco». «Quello di diventare volontario del soccorso, era un sogno che cullavo da tempo». Pezzi di testimonianze che raccontano un po’ della vita di ciascuno di noi, ma la domanda di fondo è: cosa spinge un uomo ad aiutare gli altri? E cosa significa oggi essere volontario?
Il 10 di gennaio sarà una data importante per la Croce Rossa Italiana del Medio Verbano: verrà presentato il nuovo corso per diventare volontario del soccorso. Si tratta di un percorso a tappe che permette a chiunque di avvicinarsi a questa attività, non necessariamente per arrivare all’accreditamento del 118, a salire in ambulanza a sirene spiegate per salvare chi è in difficoltà: questo è un quadro quasi classico, “romantico”, del volontario, che nella realtà è chiamato ad assolvere molti altri compiti. Per capire da vicino cosa significhi tutto questo abbiamo intervistato due volontari che hanno frequentato l’ultimo corso di formazione.
Il giovanissimo Mirko Moschini ha incontrato la Croce Rossa mentre era a scuola: «Il mio sogno era fare il vigile del fuoco, e non avrei mai pensato di fare un corso CRI, tantomeno di salire un ambulanza – racconta – . Poi un giorno, a scuola, ci arriva la notizia che ‘perdiamo’ un’ora perché viene la Croce Rossa. Sinceramente l’unica cosa che mi importava era perdere l’ora…Spiegano, fanno vedere filmati… Alla fine della presentazione ho pensato "per un po’ di cultura personale almeno il primo modulo (9 lezioni, le ultime parole pratiche dove insegnano manovre salvavita) facciamolo tanto è senza sangue, niente ambulanza" e così è stato. Nove lezioni, un esamino semplice semplice e mi sono ritrovato volontario di Croce Rossa. Successivamente ho iniziatore a fare servizi: pacchi alimentari, ex servivi SASA e quant’altro. Ma l’idea dell’ambulanza non mi sfiorava minimamente.
Essendo volontario con tanta voglia di fare ho iniziato a frequentare e vivere la sede, dove ho conosciuto altri volontari e le loro esperienze, è il loro aneddoti e mi hanno incuriosito.
Raggiunta la maggiore età mi sono detto: "perché non proviamo a fare il secondo e terzo modulo, se riesco bene altrimenti abbandono il corso"; così ho fatto».
Dopo il corso, la grande prova generale: l’uscita in ambulanza: «Superato l’esame del secondo modulo – conclude Mirko – abbiamo iniziato a fare tirocinio in ambulanza. Certo le prime uscite, non sono state un spasso. La tachicardia era una costante. Uscita dopo uscita il cuore iniziava ad abituarsi alle emozioni ed a gestirle. Infine mi sono accreditato in centrale e svolgo servizi da circa sei mesi. Insomma concludendo io vorrei che alla gente passasse il messaggio che in primis Croce Rossa non è solo ambulanza ma svolgiamo servizi come pediatria, ciclo soccorso, pacchi alimentari, raccolta e consegna pasti ai più bisognosi, è molto altro….
E poi per chi ha voglia di imparare c’è anche il corso per l’ambulanza, che a mio giudizio possono fare tutti. Se c’è l’ho fatta io che odiavo le ambulanze!! L’approccio alle ambulanza è graduale, si esce inizialmente come quarti e si passa in equipaggio effettivo solo quando ci si sente sicuri ed all’altezza».
Anche Claudio Ossola è un novello volontario (a sinistra nella foto tratta dal profilo Facebook di Mirko, sulla destra) : a Gavirate è famoso per il suo impegno con la Proloco e per seguire le cronache sportive per una emittente televisiva della zona: «Quello di diventare volontario del soccorso, era un sogno che cullavo da tempo. Facendo già da parecchi anni volontariato in Pro Loco, da alcuni in AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) ed avendo avuto un’esperienza positiva in Protezione Civile, lo consideravo come un tassello che sarebbe andato a colmare quell’esigenza di aiutare gli altri che, scusate la presunzione, è insita in me. Mi sentivo profondamente attratto dal susseguirsi dei corsi che venivano proposti dal Comitato ma che, per una ragione o per l’altra, principalmente impegni di lavoro od altri di varia natura, non ho mai trovato la forza di frequentare. Finché un giorno, grazie anche ai tanti amici che già facevano parte della CRI, mi sono deciso ad intraprendere questa avventura. Non dimenticherò mai l’emozione della “prima notte”, come non scorderò il fascino di quella divisa rossa che tanto avevo desiderato, lo squillo del telefono per la prima chiamata, il viaggio sballottato all’interno dell’ambulanza, il primo paziente “caricato”, il suo trasporto al pronto soccorso, il rientro alla base. Da quel giorno iniziai a dedicare con passione sempre più tempo a questa attività, cercando di assimilare dai miei compagni quella professionalità che sempre li ha contraddistinti, rispettando quei “comandamenti” o principi che caratterizzano la Croce Rossa, basati sull’altruismo e sulla solidarietà, impegnandomi sia nella formazione che nell’apprendimento ed in tutte le attività collaterali proposte dal Comitato. Chi vorrà intraprendere questa “missione” dovrà fare una scelta di vita che non si baserà solo sulla volontà di dedicare parte del proprio tempo libero ma, vivendo in un periodo difficile caratterizzato da una profonda crisi economica e da un preponderante individualismo, dovrà essere qualcosa che esca dal proprio cuore, quel desiderio a volte irrefrenabile di dedicarsi agli altri, quella voglia che ti gratifica e che ti fa stare bene».
Per info contattare: referente.formazione@crimedioverbano.it
La pre-iscrizione al XX Corso Base va eseguita attraverso l’applicativo gestionale GAIA.
Basta andare su https://gaia.cri.it/
Cliccare su “Iscriviti al prossimo corso base” e seguire la procedura proposta.
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