
Omaggio a Enrico Tamborini, una mostra a Villa De Strens
Domenica 7 dicembre, alle 11, si terrà l'inaugurazione della mostra dedicata al pittore gazzadese scomparso nel 2010
Domenica 7 dicembre alle ore 11 a Villa De Strens a Gazzada Schianno si terrà l’inaugurazione della mostra dedicata a Enrico Tamborini, pittore gazzadese scomparso nel 2010. L’omaggio è stato voluto dall’Amministrazione Comunale e dalla famiglia Tamborini che con la collaborazione della Proloco hanno allestito al primo piano del Palazzo Comunale una mostra antologica che raccoglie oltre 30 opere tra le più significative della carriera artistica di Enrico. La mostra resterà aperta dal 7 dicembre al 10 gennaio. In occasione dell’inaugurazione della mostra verranno offerti un rinfresco e un intrattenimento musicale a cura dell’Associazione Culturale Music Secrets.

Cenni biografici
Enrico Tamborini nasce a Gazzada il 9 dicembre 1926. La madre lo descriveva come un «bimbetto sveglio, “birbantello” quel tanto che basta, buono a scuola, ma senza alcuna passione per il disegno e la pittura». A 14 anni diventa garzone elettricista a Varese, passa poi alla Marelli e infine, tramite un concorso delle FF.SS. entra a far parte delle Officine T.E. Compartimentali di Milano, con sede a Gallarate.
Al termine della guerra Enrico abbraccia la politica con il ruolo di consigliere comunale dal 1970 al 1985. In parallelo inizia la sua attività artistica da autodidatta. Negli anni ’70 conosce il pittore Tamoli che apre con il Club Giovani Biancorossi una scuola di pittura a Gazzada. Insieme ad altri artisti, la domenica, partiva alla ricerca del posto più adatto per piazzare il cavalletto. Tra boschi, prati e vecchi cascinali per esprimere sulla tela tutto ciò che si sentiva dentro. I primi lavori si possono definire del “Periodo rosso”, con un susseguirsi di tonalità diffuse e armoniose. Ottiene il primo riconoscimento al concorso “Vecchia Varese”. Passa poi ad altre esperienze e tecniche pittoriche, dall’olio su tela, al lavoro a spatola; i soggetti preferiti sono i rustici. Moltissimi dei suoi dipinti sono ispirati a scorci di Gazzada, del vicino lago di Varese e, più in generale, del Varesotto.
Gradualmente approda al cubismo, tecnica piuttosto ostica, ma che sorprende piacevolmente; in alcuni quadri i volumi, le luci, le ombre sono la conferma della sua maturazione artistica. Partecipa a vari concorsi di pittura a livello nazionale e ha realizzato diverse mostre personali a Gazzada. Viene citato nel Catalogo Internazionale di Arte Contemporanea di Ferrara e nel Catalogo Internazionale Maestri del XX secolo di Bologna. Si è spento il 10 giugno 2010.
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