Un presepe di popolo rinnova la tradizione varesina
Un bagno di folla ha assistito alla sacra rappresentazione andata in scena nel centro della città e sul sagrato della basilica di san Vittore guidata dalla regia di Andrea Chiodi
Doveva essere un presepe di popolo e così è stato: il grande presepe vivente dei varesini, così
come richiesto dal regista Andrea Chiodi, è stato un bagno di folla. In tantissimi sono accorsi alla basilica di San Vittore e nei dintorni della piazza per la rappresentazione sacra messa in scena grazie all’aiuto di più di 400 persone tra attori e volontari che hanno immaginato, costruito e rappresentato un momento che per la città è una duplice tradizione. (Foto Instagram: Tardinis)
“Qui ed ora” era il titolo dell’appuntamento andato in scena quest’anno e rappresentato come uno spettacolo teatrale sotto la guida regista varesino. Prima nei dintorni della piazza San Vittore e poi, nella fase conclusiva, davanti al sagrato dove era posizionato il palcoscenico e l’area degli spettatori. La sacra rappresentazione si è svolta nella cornice di una minuziosa ricostruzione scenica che ha portato nel centro varesino gli ambienti e le fattezze della Betlemme di Gesù: le capanne degli arti e mestieri, i pastorelli e gli animali a cui badare. Ma anche costumi curati nel dettaglio e la partecipazione ricca di passione degli attori: ragazzi e bambini del gruppo scout Aggs Varese 2 accompagnati dai volontari.
Sul palcoscenico del sagrato un enorme libro, così come altri nella piazza, dal quale attraverso le letture evangeliche è stato riportato "Qui e Ora" i momenti più importanti che hanno accompagnato la nascita di Gesù: l’Annunciazione, Visitazione, sogno di Giuseppe e annuncio ai pastori, tutto narrato con le parole dei Vangeli di Matteo e di Luca e affidate alla voce semplice di sei bambini.
Durante il presepe, sostenuto dal Coune di Varese e dalla Fondazione Paolo IV, anche un momento di solidarietà rappresentato dalle “tende” di Avsi, fondazione impegnata in progetti di cooperazione internazionali, che grazie al sostegno della sede varesina di Ubi Banca, ha venduto i panettoni per raccogliere le risorse da devolvere in beneficenza ai progetti sostenuti dalla fondazione. Sul palco della rappresentazione sacra anche monsignor Gilberto Donnini che ha letto un messaggio di auguri di Papa Francesco.

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