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I Comuni che vogliono spegnere l’inceneritore si contano
Si sono presentate 14 amministrazioni alla convention indetta dal sindaco di Rescaldina, rappresentano il 38% delle quote e chiedono a Busto e Legnano di prendere una posizione chiara sul futuro di Accam
Al termine della riunione su Accam il sindaco Michele Cattaneo è soddisfatto: «Un ottimo risultato, è stata una discussione serena e approfondita che ha coinvolto ben 14 comuni (42 tra sindaci e consiglieri) uniti dalla voglia di capire e di dotarsi di tutti gli elementi per una
decisione consapevole su quello che dovrà essere il futuro dell’impianto di Borsano». Grazie alla presenza di Daniele Barbone e di Enzo Favoino, che hanno fatto parte entrambi del tavolo tecnico di Accam, sono stati trattati tutti i temi e i termini fino ad ora non chiari. Ad aderire a questo appuntamento, che si è svolto nell’auditorium di Rescaldina, le amministrazioni che si sono dette contrarie alla ristrutturazione anche solo parziale dell’inceneritore. Tutti insieme rappresentano il 38% delle quote societarie di Accam.
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Ha aperto il “question time” il sindaco di Rescaldina ricordando che ancora non è chiara la
posizione di Busto Arsizio: da una parte infatti dichiara di volere spegnere le due linee di
incenerimento mentre dall’altra si paventa la richiesta di restituzione dell’area se si dovesse
scegliere l’ipotesi di Fabbrica dei materiali. Altro tema toccato nel corso dell’incontro è quello della quantità di rifiuti: «occorre un bacino di 610.000 abitanti; se però alcuni comuni in futuro dovessero cambiare idea e conferire i rifiuti in un altro impianto, cosa succederebbe?»
Interventi importanti da parte del sindaco di Nerviano, Enrico Cozzi: «Dobbiamo pretendere che la Regione Lombardia si prenda la responsabilità dell’accordo di programma in vigore
mettendo i soldi che deve mettere, senza che a pagare le spese siano sempre le
amministrazioni comunali», e del sindaco di San Giorgio Walter Cecchin che chiede che «finalmente si sappia in modo chiaro cosa pensano gli amministratori di Legnano e Busto Arsizio, i comuni più grandi del consorzio di Accam».
Il Sindaco di Canegrate Roberto Colombo ha riportato l’attenzione sul tema della salute dei cittadini: «comunque vada un inceneritore produce emissioni che una fabbrica dei materiali non
produce, gli amministratori devono porsi anche prioritariamente il tema della salute dei propri
cittadini». Ha chiuso l’incontro Tiziano Torretta, vicesindaco di Vanzaghello, facendo il punto della situazione: «Ad oggi sono 14 i comuni contrari all’ipotesi di revamping ossia circa il 38% dell’assemblea di Accam, questo è un risultato che lascia ben sperare per la scelta della Fabbrica dei Materiali una scelta che, questa sera è finalmente risultato chiaro, ha tutte le carte in regola per la sostenibilità economica, per essere attenta alla salute dei cittadini e che ci permette di guardare al domani con la tranquillità di chi sta pensando ad un futuro migliore per i propri cittadini».
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