La Lav attacca: “Farioli strumento dei vivisettori”
L'associazione che da sempre si batte contro l'uso degli animali nella sperimentazione scientifica attacca il primo cittadino e l'Associazione Animalisti accusata di "applaudire a qualcuno che ha sempre sostenuto la vivisezione"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Lega Antivivisezione
Sabato 24 gennaio si è svolta una manifestazione contro la vivisezione organizzata dall’Associazione Animalisti Onlus. Noi della LAV, che per primi abbiamo denunciato all’opinione pubblica le atrocità commesse nei laboratori dell’Uninsubria, noi che dal 2003 ad oggi abbiamo lottato con tutte le nostre energie per cercare di fermare queste orribili sperimentazioni, siamo rimasti esterrefatti nel leggere in questi giorni dei ripetuti plausi profusi dall’Associazione Animalisti Onlus nei confronti dell’Amministrazione di Gigi Farioli.
L’Amministrazione Farioli ha sempre agito e continua ad agire come mero strumento dei vivisettori: nel 2007 ha partecipato alla cordata per salvare un laboratorio di vivisezione di Gerenzano che stava chiudendo e che invece ha potuto continuare la sperimentazione animale come “Insubrias BioPark” grazie anche ai 500.000 euro dei contribuenti bustesi che Farioli ha regalato ai vivisettori gerenzanesi; nel 2009 ha stipulato con l’Uninsubria una convenzione per la permanenza della stessa ai Molini Marzoli e nella appena ristrutturata Villa Manara (per la bellezza di 4,5 milioni di euro, sempre a spese dei contribuenti), ignorando la nostra richiesta di inserire nella convenzione un vincolo di non-utilizzo di animali nell’attività di ricerca, in linea con la Risoluzione di San Francesco approvata dal Consiglio comunale nel 2003.
Nonostante questa durissima sconfitta avremmo ancora la possibilità di fermare la vivisezione nei laboratori dell’Uninsubria di Busto Arsizio, grazie a un articolo della nuova convenzione che prevede la rescissione unilaterale: l’Amministrazione Farioli potrebbe chiedere all’Uninsubria di smettere di utilizzare animali pena la rescissione della convenzione. Il problema è che non ha la minima intenzione di farlo.
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